FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Società e terreni intestati alla compagna, sequestrato il tesoro di Stefano Poli

Nel mirino del pm gli affari del 71enne originario di Clusone arrestato a inizio aprile in Kenya

L’arrivo di Stefano Poli a Fiumicino lo scorso 5 aprile

Bergamo, 13 aprile 2017 - In Valle Seriana era un volto conosciuto. Anche perché Stefano Poli, 71 anni, originario di Gorno ma residente a Clusone, in via Taramelli (ultimo domicilio conosciuto prima di diventare uccel di bosco) non passava inosservato. Quando scorrazzava per il paese lo faceva a bordo di auto di grossa cilindrata. Poi i guai con la giustizia, tra cui la bancarotta fraudolenta, per cui è stato condannato dal tribunale di Milano in via definitiva a cinque anni, confermata in appello. Ma chi lo conosce bene sono i militari della Guardia di finanza di Clusone, che lo stavano attenzionando. Personaggio, si diceva, tant’è che quando ha capito che l’aria si faceva pesante ha pensato bene di fuggire. Anche perché il 71enne deve scontare in totale un cumulo pene di 10 anni, 9 mesi, come da ordine dell’ufficio esecuzioni penali della procura di Milano. Poli è stato rintracciato ai primi di aprile in Kenya, dove si era rifugiato sulle spiagge di Malindi assieme ad altri due italiani latitanti. Proprio in Africa i tre sono stati arrestati con l’accusa di spaccio di droga. Rientrati in Italia, ora sono in carcere.

Gli investigatori avevano localizzato Poli seguendo la pista più semplice, quella dei contatti che teneva con la sua compagna Maria Colombo, 57 anni, di Clusone. Per Poli il pm della procura di Bergamo, Maria Cristina Rota, ha richiesto l’applicazione di misure cautelari in carcere. Secondo il magistrato infatti sussistono gravi indizi di colpevolezza. In buona sostanza, per «schermare la reale proprietà dei suoi beni acquistati con i proventi della bancarotta fraudolenta», aveva interposto fittiziamente la sua compagna alla quale aveva fatto intestare solo formalmente la proprietà degli immobili acquistati nel marzo del 2001 con i soldi della bancarotta (commessa da Poli nel gennaio del 2000 che gli aveva fruttato 700 milioni delle vecchie lire) e rimasti però sotto suo controllo. E anche dal Kenya in pratica continuava ad amministrarli.

Gli immobili di riferimento, fabbricati (che venivano comperati e poi ceduti a società riconducibili al 71enne) e lotti di terreno tra cui quello sui cui poi è sorta l’azienda agricola “La pineta”, in Valle Seriana, e iscritta al registro delle imprese per svolgere attività di allevamento di equini, ovini e caprini, questo fino al 7 marzo del 2016, data di cessazione. Poli non compariva, eppure secondo gli inquirenti, era lui che conduceva le trattative per la compravendita degli immobili intesti alla compagna. La donna, infatti, non aveva redditi tali da giustificare tali investimenti. Oltre all’applicazione delle misure cautelari, il pm ha chiesto anche il sequestro dei beni di Poli e della sua compagna, a cui il gip del tribunale di Bergamo, Ezia Maccora ha dato parere positivo. E infatti già ieri è stato effettuato un sopralluogo a Clusone per rendersi conto delle proprietà.