Bergamo, tenta di evadere dal carcere: detenuto scoperto e bloccato

A segnalare l’episodio è il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe). Il segretario generale Donato Capece: “Bravissime le colleghe e i colleghi, serietà e professionalità”

Carcere di Bergamo, bloccato detenuto che cercava di evadere (Foto archivio)

Carcere di Bergamo, bloccato detenuto che cercava di evadere (Foto archivio)

Bergamo, 9 giugno 2024 –  Sventata, nella giornata di sabato, l’evasione di un detenuto dalla Casa circondariale di Bergamo.

Secondo Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del Sappe: "Il personale di Polizia Penitenziaria in servizio preso la Casa circondariale di Bergamo è riuscito ad impedire un tentativo di evasione".

Ma ecco cosa è accaduto: “Nello specifico, un detenuto, scavalcando il cancello dei passeggi, passando per l'intercinta, si è nascosto dietro le scale di accesso alle sale colloqui del reparto femminile attendendo l'apertura di un varco per poter fuggire. Le agenti in servizio presso il reparto femminile, con lodevole senso del dovere, grazie all'ausilio delle telecamere, nonostante impegnate in altre attività, sono riuscite ad avvistare il detenuto nascosto e hanno allertato immediatamente altro personale, così da riuscire a bloccarlo".

Per il sindacalista, "è doveroso sottolineare quanto, nonostante la cronica carenza di personale in cui riversa l'istituto bergamasco, i continui accorpamenti dei posti di servizio, il carico di lavoro a cui quotidianamente ci si trova a dover far fronte, gli agenti di polizia penitenziaria continuano ad operare con ammirevole senso del dovere dimostrando serietà e professionalità nell’espletamento del proprio servizio".

Per questo, conclude, "Il Sappe auspica che l'Amministrazione valuti positivamente la possibilita' di attivare le procedure di un riconoscimento formale nei confronti del personale coinvolto". Donato Capece, segretario generale del Sappe commenta: "Bravissime le colleghe ed i colleghi di Bergamo che hanno bloccato l'uomo, ma la grave vicenda porta alla luce le priorita' della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria della Nazione. Questa tentata evasione e' la conseguenza dello smantellamento, negli anni, delle politiche di sicurezza dei penitenziari. Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto ed assenza di Polizia Penitenziaria favorisce inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui", prosegue il leader del Sappe.

Il Sindacato evidenzia che, in Lombardia, nel solo secondo trimestre del 2024, una marea di eventi critici tra le sbarre delle carceri regionali: 225 resistenze ed ingiurie, 6 proteste collettive con battitura, 85 poliziotti feriti con prognosi fino a 7 giorni, altri 8 Agenti con prognosi fino a 20 giorni e addirittura un poliziotto refertato con prognosi superiore ai 20 giorni. Anche un suicidio, lo scorso gennaio, tra le fila dei Baschi Azzurri Per Capece, "servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunita' assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non puo' tollerare questa diffusa impunita', e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!", conclude.