
Il cadavere dell’uomo sarà recuperato con l’auto (De Pascale)
Tavernola Bergamasca (Bergamo), 2 settembre 2019 - Potrebbe essere anticipato a questa mattina il recupero della Ford Fiesta al cui interno c’è un cadavere in avanzato stato di decomposizione. I sub specializzati con le attrezzature si immergeranno nelle acque del lago Sebino, a Tavernola Bergamasca, a una profondità di 80 metri, la stessa dove venerdì un sub amatoriale è stato in grado di leggere il numero della targa dell’auto notata settimana scorsa. Che si tratti del cadavere di Rosario Tilotta è altamente probabile, ma si potrà solo certificare una volta portato in superficie. L’ultima residenza di Rosario Tilotta prima di svanire nel nulla nel 2004, è in via Medolago, a Scanzorosciate. All’epoca aveva 59 anni. Qui ha abitato con la giovane moglie di origini albanesi, Elva Kurti. Tra loro c’erano oltre vent’anni di differenza. Regolare in Italia, dove era arrivata nel 2002, sposata nel 2003, un figlio nel 2005, uscita dall’Italia nel 2007. Nel frattempo la scomparsa del marito. E la denuncia fatta ai carabinieri della Tenenza di Seriate nel settembre del 2004. Poche righe. Elva aveva aspettato a fare la segnalazione perché Rosario altre volte si era allontanato da casa e poi era tornato. Ora che è stata ripescata la Ford Fiesta con all’interno il cadavere dell’uomo la moglie potrebbe spiegare molte cose. E per questo che i carabinieri, tramite il Consolato la stanno cercando, anche in Albania, dove potrebbe essere ritornata con il figlio, nato a Seriate il 10 marzo del 2005, quindi otto mesi dopo la scomparsa, e a cui ha dato il suo cognome. Rintracciarla diventa indispensabile per gli investigatori alle prese con questo giallo. Nel frattempo i carabinieri, coordinati dal pm Giancarlo Mancusi, in queste ore stanno cercando di scandagliare la vita di Rosario Tilotta. Quando è sparito era appena andato in pensione. Cosa vi sia dietro è un mistero. L’uomo era incensurato. Nato in Tunisia, come i fratelli e le sorelle, padre siciliano e madre toscana, la famiglia aveva deciso di lasciare la Tunisia. Nella Bergamasca, vive a Cavernago un fratello, Diego, 80 anni. Racconta che Rosario aveva lavorato alla cartiera di Calcinate. Che all’epoca frequentava anche delle prostitute. Il timore è che fosse finito in strani giri. Al momento non c’è ancora materiale per aprire un fascicolo, ma è solo questione di tempo, quello che serve per analizzare l’auto recuperata, gli accertamenti sul cadavere, avere la certezza che si tratti proprio della persona scomparsa nel 2004, e chiarire le cause della morte.