Stuprò l’ex moglie, condannato a 7 anni marito violento

Il loro rapporto era travagliato: molte volte l'uomo e la moglie si erano lasciati tornando però poi insieme per il bene della bambina

Il tribunale di Bergamo

Il tribunale di Bergamo

Bergamo, 12 marzo 2018 - Era accusato di aver più volte minacciato la ex moglie, anche davanti alla figlia di 3 anni, che aveva deciso di lasciarlo a causa della sua gelosia. Scenate, telefonate in cui avrebbe minacciato la donna di morte se non fosse tornata da lui. Non solo: in un caso, stando alle contestazioni, aveva anche costretto l’ex consorte, una sua connazionale di 29 anni, ad un rapporto sessuale.

Per questo un albanese di 35 anni, incensurato, è stato condannato a 7 anni per maltrattamenti e violenza sessuale. Il pm Davide Palmieri (sostituito in aula dalla collega Carmen Pugliese) aveva chiesto 8 anni. I fatti sarebbero accaduti dall’ottobre 2016 al febbraio 2017 in un paese dell’hinterland di Bergamo. I due si erano sposati nel 2008 e fino al 2016 hanno vissuto in Grecia. Due anni fa decidono di trasferirsi in Italia, anche se privi del permesso di soggiorno (lei, ora, in seguito a questa vicenda, ha ottenuto il permesso per cause umanitarie). Si sistemano prima dalla sorella di lei e poi dal fratello di lui. Secondo l’accusa, lui si sarebbe reso protagonista di maltrattamenti a causa della sua gelosia.

Il rapporto era travagliato. I due si lasciavano spesso e poi decidevano di tornare insieme per il bene della figlioletta. Qualche piazzata l’uomo l’avrebbe inscenata anche al bed&breakfast dove lei lavorava: era geloso perché avrebbe potuto incrociare altri uomini. «Non è vero - ha sostenuto al processo l’avvocato del 35enne, Isabella Colombo - perchè era stato lui a trovarle quell’impiego». Per quanto riguarda la violenza sessuale, l’imputato ha sempre detto che la sua ex era consenziente. Negando poi i maltrattamenti. Ha ammesso solo di aver alzato la voce. Ma niente minacce, è stata la tesi difensiva. La donna, ha sostenuto ancora l’avvocato Colombo, è tornata più volte a vivere con l’ex marito: se davvero fosse stata in una condizione di vessazione, non sarebbe mai tornata sotto lo stesso tetto. Una tesi che non ha convinto i giudici. La 29enne, parte civile con l’avvocato Marcella Micheletti, ha ottenuto una provvisionale di 10mila euro.