Bergamo, accusata di stalking condominiale: a processo 62enne

A processo una biologa di 62 anni diventata l’incubo dei suoi vicini. Lungo l’elenco di “dispetti” e minacce che hanno costretto alcuni a traslocare

La Volante della polizia

La Volante della polizia

Bergamo, 21 dicembre 2017 - Da un anno è l’incubo dei vicini che come lei risiedono nel condominio Stella di via Mangili, a Bergamo, e che quasi ogni giorno sono costretti a chiamare le forze dell’ordine a causa delle sue intemperanze notturne. Nonostante sia finita davanti al giudice dell’udienza preliminare Marina Cavalleri con l’accusa di stalking condominiale, la donna, 62 anni, biologa in un ospedale della Bergamasca, continua a procurar loro grattacapi nel pieno della notte: due sere fa, per l’ennesima volta, è dovuta intervenire una Volante della questura di Bergamo, mentre il 7 dicembre aveva ricevuto un decreto penale di condanna per disturbo della quiete pubblica.

Lungo l’elenco degli episodi che, a partire dal 14 gennaio 2017, sono entrati a far parte del fascicolo processuale per stalking condominiale. Più di una volta la biologa, che una perizia psichiatrica ha giudicato parzialmente incapace di intendere e volere, avrebbe impugnato una scopa e avrebbe sbattuto il manico contro il pavimento per disturbare il sonno di quelli che abitano sotto il suo appartamento; avrebbe tenuto al massimo il volume della televisione e avrebbe più volte staccato la luce dai contatori. E ancora, sempre stando al capo d’imputazione, avrebbe trascinato, sempre a notte fonda, le sedie sul pavimento, avrebbe lasciato aperto il rubinetto del lavandino della cucina, fino a che l’acqua non ha allagato il locale: a quel punto, stando alle contestazioni, avrebbe spalancato la porta-finestra della stanza, in modo che l’acqua, attraverso il suo balcone, precipitasse sui davanzali sottostanti. Infine, in più di un’occasione avrebbe disturbato il sonno dei vicini con un fischietto. Senza contare le ripetute minacce nei confronti degli altri residenti, in particolare ai danni di un uomo: «Spero che la glicemia ti vada a 650, così finisci in ospedale. Devi morire».

Un inquilino è stato costretto a insonorizzare il suo appartamento, mentre una famiglia, pur di allontanarsi dallo stabile di via Mangili, ha preso in affitto per qualche mese una casa in un’altra zona di Bergamo. È stata poi costretta a tornare, in quanto non riusciva più a far fronte al pagamento del canone. Quattro residenti sono parte civile al processo con gli avvocati Alessandro Natale e Giancarlo Ravasio. Il 31 gennaio si torna in aula. La donna, attraverso il suo legale, dovrà decidere se chiedere di essere giudicata con un rito alternativo oppure se accettare un eventuale rinvio a giudizio e difendersi a processo.