ANDREA GUSSONI
Cronaca

La finale di Champions punto di partenza per l’ambiziosa Allianz

Ma Conegliano, che ha vinto anche campionato e Coppa Italia, oggi è la più forte

La finale di Champions punto di partenza  per l’ambiziosa Allianz

La finale di Champions punto di partenza per l’ambiziosa Allianz

Non può che esserci rammarico in casa Allianz Vero Volley Milano dopo la sconfitta al tie-break in finale di Champions League. Un mese dopo la dolorosissima eliminazione nei playoff scudetto per mano della Savino del Bene Scandicci, la squadra del Consorzio ha provato a riscattarsi centrando un successo che avrebbe dato tutto un altro sapore a questa stagione chiusa senza neanche un titolo.

La Imoco Conegliano pur senza brillare come al solito si è dimostrata più efficace e concreta nei momenti topici, prendendosi anche il titolo di campione d’Europa dopo quello (il settimo, il sesto di fila) d’Italia.

Capitan Alessia Orro ha analizzato con onestà quanto successo ad Antalya, in Turchia: "Non è stata una partita bellissima, dove nonostante l’altalena di risultati, Conegliano è riuscita a spuntarla al tie-break dove sono state più decisive. A fare la differenza è stata la gestione degli errori nei momenti decisivi; entrambe le squadre hanno avuto momenti di alti e bassi, come un po’ è successo per tutto l’anno. Dopo l’eliminazione in Campionato, era un mese che non giocavamo e non avevamo molto ritmo gara, mentre loro erano un po’ stanche dai playoff, situazioni che non hanno contribuito a rendere più spettacolare il match".

Le ha fatto eco coach Marco Gaspari che dribblando la questione legata al suo futuro ("Chiedete alla società") si è concentrato su quello che sarebbe potuto essere ma non è stato: "Siamo arrivati ad Antalya con la voglia di cambiare un po’ l’inerzia dei risultati, anche se sapevamo di giocare contro la squadra più forte d’Europa. venivamo da tre settimane di lavoro intenso e il primo set è specchio del poco ritmo che avevamo. La squadra ha avuto la lucidità di tornare a giocarsela punto a punto. Non è stata una partita bellissima, ricca di errori e imprecisioni, in cui - come già detto -, è stata una gara a sbagliare meno possibile. Mi spiace perché da una parte è stata lo specchio della Finale di Coppa Italia, ma non siamo riusciti a rimettere in campo la determinazione vista nel quarto gioco. E’ stata una stagione difficile, con tre Finali perse con Conegliano, a cui rivolgo i complimenti perché ha dimostrato di essere la più forte. Dobbiamo capire che ci siamo avvicinati tanto, ma sarà importante nel futuro analizzare questa stagione per essere ancora protagonisti".

La stagione è ufficialmente finita, con tre finali perse (le altre sempre contro Conegliano in Supercoppa e in Coppa Italia) e come detto nessun titolo conquistato, come non era mai successo in carriera a Paola Egonu, se si eccettuano gli esordi con il Club Italia.

L’opposto veneto, grande ex in terra turca, non è riuscita a prendersi la quarta Champions con altrettante squadre diverse e, va detto, non è stata determinante come ci si sarebbe aspettati: pochi (per una come lei) i 19 punti messi a segno alla fine, con tanti alti e bassi all’interno della partita, come peraltro successo a tante compagne, in difficoltà ancora una volta soprattutto in ricezione e in battuta.

Sull’altro fronte coach Daniele Santarelli: "Quello che abbiamo fatto in questa stagione è qualcosa di magico. Non è semplice costruire un roster così, quindi ringrazio il club e gli sponsor, ma grazie anche a queste splendide ragazze che mi hanno permesso di vivere una stagione speciale: quattro coppe in una stagione così intensa non è facile vincerle".

Tra una settimana molte delle giocatrici di questa Allianz Vero Volley Milano inizieranno la loro estate con le rispettive nazionali, in attesa il prossimo anno di riprovare a detronizzare una Conegliano che dirà addio alle statunitensi Robinson Cook e Plummer, oltre che a Robin De Kruijf (titolare nella sua partita di addio al volley) e Gennari (che volerà proprio in America per una nuova avventura).

In cambio però arriverà tra le altre il fenomeno Gabi, segno che in Veneto non hanno certo alcuna intenzione di mollare il loro scettro senza lottare.

Milano (che a sua volta cambierà molto tra partenze e arrivi, soprattutto a livello di schiacciatrici e centrali) è avvisata.