Bergamo, sposa bambina a soli dodici anni. Maestre e compagne la salvano

Viaggio in Bangladesh per siglare le nozze col cugino. L’assenza a lezione fa scattare le indagini della Procura

Una manifestazione per denunciare i matrimoni combinati

Una manifestazione per denunciare i matrimoni combinati

Il suo futuro era già stato scritto: a soli dodici anni, e una vita davanti. I genitori l’avevano promessa sposa a un cugino più grande: ma lei non voleva. Una sposa bambina. Nel 2019 era stata portata in Bangladesh, il suo paese d’origine, per farle incontrare il cugino, poco più che ventenne. Si dovevano gettare le basi del matrimonio. Era stata organizzata anche una festa ufficiale tra le famiglie, per suggellare l’accordo, alla presenza dell’imam, la massima espressione religiosa.

I due fidanzati - questo era l’accordo preso tra le famiglie - si sarebbero dovuti sposare al diciottesimo anno della ragazzina. Ma contro la volontà della bambina, secondo la ricostruzione della procura di Bergamo (che collabora con la procura dei minori) che ha indagato i genitori per costrizione al matrimonio.

Un reato introdotto con il codice rosso, quindi abbastanza recente, che tutela tutte le donne contro ogni forma di violenza. La ragazzina (i genitori sono in Italia da molti anni) all’epoca frequentava le scuole medie. L’età dei sogni, della spensieratezza. Magari anche di qualche piccolo amorino innocente tenuto nascosto. Un’età a cui era stato difficile per lei rendersi conto di quello che stava prospettando a sua insaputa.

Il viaggio in Bangladesh, la promessa di matrimonio. Mesi di lontananza dalla scuola, dalle amicizie. Di mezzo anche il Covid a complicare le cose. Il rientro a casa, a scuola, dove la ragazzina si confida con le compagne, con l’insegnante. La scuola segnala alle forze dell’ordine. Parte l’indagine dalla procura con molta cautela, che fa emergere un quadro raccapricciante. Ora i genitori sono indagati e la ragazzina ora si trova in una comunità protetta dove è tutelata.

Oltre al caso della dodicenne, la procura di Bergamo c’è anche quella bambina indiana, ora ragazzina, a cui la nonna si era interessata per organizzare un matrimonio nel suo paese. Lei si rifiuta, subisce percosse e violenze. Le sue confidenze l’hanno aiutata: ora anche lei si trova in una comunità protetta e progetta il suo futuro.