La carabina con cannocchiale ad alta definizione, il fodero e le munizioni insieme al faro
Sovere (Bergamo), 29 novembre 2018 - Nuovo blitz antibracconaggio della polizia provinciale, impegnata nella prevenzione degli illeciti in materia di caccia e nella tutela della fauna selvatica. Nei guai sono finiti tre giovanissimi cacciatori, un 18enne bergamasco, residente a Rogno, e due 21enni bresciani, di Artogne e Berzo Inferiore, pizzicati una delle scorse notti in un’oasi protetta di Sovere con fucili e un moderno e potente faro alogeno utilizzato per individuare gli animali da abbattere. Tutto è iniziato quando la pattuglia in servizio ha intercettato due veicoli fermi in una radura all’interno dell’Oasi di protezione zona di ripopolamento e cattura denominata Mano di Sovere, un territorio oggetto di particolare tutela, in cui l’attività venatoria non è consentita e di conseguenza particolarmente ricco di ungulati selvatici quali cervi e caprioli. A bordo dei mezzi c’erano i due amici bresciani che, alla vista degli agenti, si sono liberati del faro alogeno, manifestando un atteggiamento sospetto. I due hanno spiegato di trovarsi lì solo per vedere gli animali, in quanto semplici appassionati. Ai rappresentanti delle forze dell’ordine, però, non è sfuggita la presenza di un fodero di carabina, appoggiato sui sedili di uno dei due fuoristrada.
IL 18ENNE di Rogno, invece, si è nascosto in un prato vicino e solo più tardi ha raggiunto spontaneamente la radura dove c’erano gli amici e gli agenti della polizia provinciale: aveva con sé una carabina da caccia di grosso calibro basculante, munita di un cannocchiale ad alta definizione, e le relative munizioni. I tre cacciatori sono stati denunciati per caccia in oasi protetta, possesso di armi e di mezzi vietati. Rischiano pesanti ammende, provvedimenti di revoca del porto d’armi e della licenza di caccia e la confisca dei beni sequestrati, cioè i due fuoristrada, il faro alogeno e le armi con le munizioni.