Sospeso dall’Ordine perché non si vaccinò. Il Tar non sentenzia

Un medico di Pavia ricorre al Tar contro la sospensione per mancata vaccinazione anti-Covid. Il Tar dichiara il ricorso inammissibile per difetto di giurisdizione.

Un dottore della provincia di Pavia ha presentato ricorso al Tar dopo che l’Ordine dei medici di Pavia aveva notificato la sospensione della sua attività professionale perché non era vaccinato contro il Covid: il medico aveva comunicato di non poterla affrontare per motivi di salute "non riconosciuti dai protocolli ratione temporis vigenti" (cioè al momento dell’inadempimento, ndr) si legge nelle carte. Il Tar non è entrato nel merito della vicenda, giudicando il ricorso inammissibile per difetto di giurisdizione: la decisione sulla diatriba infatti è competenza del tribunale ordinario, cui il dottore potrà rivolgersi se vorrà. La vicenda è iniziata nell’ottobre 2021, con la sospensione dell’attività professionale da parte dell’Ordine a seguito della mancata vaccinazione. Mentre era ancora sospeso, risultava positivo al tampone: ha ricevuto quindi il Super Green pass con validità da gennaio a luglio 2022 e veniva posta fine, su sua richiesta, la sospensione. Tuttavia, il 13 aprile dello stesso anno l’Ordine notificava al dottore la ripresa della sospensione "dal 18 aprile 2022 qualora lo stesso non avesse fatto pervenire all’Ordine, entro tre giorni, il certificato di vaccinazione". Così il medico ha presentato ricorso al Tar, impugnando i provvedimenti. Tuttavia, la vicenda non è stata discussa: il Tar ha rilevato un difetto di giurisdizione, indicando al ricorrente la possibilità di proporre le sue istanze al giudice ordinario e non entrando quindi nel merito della questione.

Nicoletta Pisanu