
Ogni anno in Italia muoiono poco meno di 400 persone senza fissa dimora a causa delle difficili condizioni climatiche
BERGAMO – Aria caldissima, l’asfalto che brucia e spesso anche le panchine che diventano inospitali. L’arrivo del caldo torrido accompagnato da un livello di umidità opprimente ha fatto rialzare al massimo la soglia di attenzione dei servizi che sul territorio garantiscono, ogni giorno dell’anno, un po’ di sollievo a chi vive in strada. Ed è proprio in questi periodi che i bisogni aumentano.
La cifra si misura anche con le centinaia di bottiglie di acqua al giorno che la Caritas distribuisce ai senzatetto, ma soprattutto con la domanda di una doccia al servizio Zabulon, attivo dal lunedì al venerdì mattina, dalle 8,30 alle 11. I numeri sono più che raddoppiati negli ultimi due-tre anni, tanto che il servizio è stato rimodernato e ampliato di recente. Oggi passano da via del Conventino una media di 35 persone che chiedono di potersi lavare, con punte che d’estate arrivano a toccare le 50 (erano una ventina fino al 2022). E al pomeriggio il punto di sosta del Galgario, dove è possibile anche ricevere un’assistenza sanitaria, arriva ad ospitare fino a 60-70 persone.
Per non parlare del dormitorio, che anche d’estate continua ad essere pieno. Spiega don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana:“Con l’arrivo del gran caldo tutti i nostri servizi rimangono attivi, Non ci sono chiusure, non si va in ferie. Ci siamo ogni giorno perché è giusto che ognuno abbia sempre la risposta di cui ha bisogno. Il caldo è una fatica soprattutto per queste persone, per la strada ci sono poche fontane e anche lavarsi diventa un problema. Quando si è fuori tutto il giorno, a contatto con l’asfalto, non è facile andare avanti”.