R.S.
Cronaca

Scuole medie, regole da elementari: "Non si torna a casa senza genitori"

Bergamo, il diktat di una preside. "Gli under 14 vanno accompagnati"

Studenti all'uscita da scuola

Bergamo, 12 settembre 2016 - Obbligo dei genitori di andare a riprendere i propri figli all’uscita della scuola. Succede a Bergamo, all’Istituto comprensivo Alberico da Rosciate di via Codussi, situata a poche centinaia di metri dagli uffici della questura. Il dirigente scolastico, la professoressa Antonietta Iuliano, ha deciso di applicare la legislazione vigente in materia di responsabilità per la vigilanza, la sorveglianza e l’assistenza nei confronti di minori (fino a 14 anni), che prevede che il ritiro degli alunni che frequentano della scuola secondaria di primo grado (Codussi e Galgario) al termine delle lezioni dovrà avvenire attraverso accompagnamento di genitori o di un incaricato maggiorenne. 

Ma allo stesso tempo la professoressa Iuliano si è detta disponibile a un confronto scuola-famiglia. Che sicuramente ci sarà da oggi. Questa mattina, infatti, la scuola riceverà i cento bambini delle prime classi, suddivisi in quattro sezioni. Intanto, però, la decisione del dirigente ha sollevato una scia di polemiche. E di commenti ironici. Mentre quasi 8 milioni di studenti delle istituzioni statali e oltre 939mila di quelle paritarie si apprestano da domani a ricominciare le lezioni, sul web si scatena l’ironia. Tra chi ricorda che una volta si andava da soli a scuola anche a 8 anni e chi si chiede dove porterà tutta questa ‘protezione’ o mancanza di fiducia verso gli adolescenti.

Sulla questione è intervenuto anche il dirigente dell’Ufficio scolastico di Bergamo, Patrizia Graziani: «Spetta ai singoli istituti organizzarsi in merito a questo tema. Il dirigente, con il consiglio di istituto, valuta la pericolosità della zona in cui è inserito il plesso scolastico e in base a questo viene presa una decisione. Ci sono esperienze importanti che abbiamo fatto negli anni scorsi in questo senso, un patto di corresponsabilità – continua Graziani – che coinvolge scuola, famiglie e territorio con l’obiettivo di favorire l’autonomia e la crescita dei ragazzi». Secondo quanto viene segnalato nel documento, fino alla terza elementare i ragazzini devono essere accompagnati all’uscita da scuola da un genitore, ma per quanto riguarda le classi successive scuola e famiglia possono trovare un accordo sul comportamento da tenere.

Da una parte i genitori che ritengono che il proprio figlio possa essere sufficientemente autonomo da rientrare a casa da solo, impegnandosi con la scuola a segnalare eventuali rischi sul percorso, e dichiarando che l’obiettivo condiviso è quello di sviluppare l’autonomia. Dall’altra parte la scuola che da parte sua procede a una valutazione dell’alunno. E se gli insegnanti ritengono che il ragazzino può essere ritenuto maturo per compiere il tragitto in sicurezza, allora dà il nullaosta. L’amministrazione comunale si è impegnata con una serie di azioni per rendere ancora più sicuro il tragitto scuola-casa. Come il presidio a incroci con la polizia locale, il trasporto scolastico, la zone 30 e la ztl. «L’autonomia dei ragazzi all’uscita dalla scuola ci riguarda – dice l’assessore comunale all’Istruzione, Loredana Poli –. È un tema su cui ci si può confrontare e trovare una linea di comportamento condivisa».