Caravaggio, la crociata dei vescovi per salvare il santuario dall’arrivo di una logistica

Curia di Cremona al Tar contro il Comune di Misano che punta a tre ettari di capannoni. La Conferenza episcopale: per seicento anni nessuno ha toccato quella terra.

Il Santuario di Caravaggio

Il Santuario di Caravaggio

Caravaggio (Bergamo) – Crociata contro il cemento. Per una volta non è solo un’iperbole giornalistica, ma una presa di posizione dura e precisa dei vescovi lombardi. Obiettivo, bloccare un piano che prevede di costruire un grande insediamento logistico a 550 metri in linea d’aria dall’antico insediamento di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio. In questo lembo della Bergamasca arrivano ogni anno 500mila pellegrini che hanno portato l’arcivescovo di Milano Mario Delpini a riconoscerlo come santuario di valenza regionale.

Qui da secoli si rispetta una regola: non costruire nulla attorno al monumento, mantenendo inalterato il paesaggio. Ma il terreno agricolo fa sempre più gola ai giganti della distribuzione. E i capannoni stanno colonizzando i paesi della zona. L’ultimo progetto riguarda Misano Gera d’Adda, a sud della chiesa. Qui arriveranno 29mila metri quadrati di capannoni, più 6mila di area artigianale, su 120mila metri quadrati di terreno agricolo a nord della provinciale Rivoltana, accanto alla tangenziale ovest di Caravaggio. Dopo contatti iniziali, la Curia di Cremona ha rifiutato di cedere, e aveva chiesto di proteggere l’area che i piani urbanistici avevano trasformato da agricola a produttiva. Ma altri proprietari hanno venduto. E ora sulla partita dovrà decidere il Tar, cui Diocesi e santuario si sono rivolti. E ora arriva la presa di posizione dei vescovi.

La Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici della Cel, conferenza episcopale lombarda, presieduta dal vescovo di Pavia, monsignor Corrado Sanguineti, ha lanciato con una nota ufficiale un appello alle istituzioni del territorio perché il complesso sia tutelato e, più in generale, che nella pianura bergamasca venga regolato al meglio il consumo di suolo. La presa di posizione arriva alla vigilia dalla mobilitazione contro il cemento e il progetto della logistica a Misano che si terrà oggi, proprio davanti al Santuario, nell’ambito della campagna regionale "Salviamo il suolo", (è previsto anche un flash mob da parte di Legambiente).

"Il patrimonio ambientale della zona in cui si trova il santuario – dicono i vescovi – è sempre stato tutelato. In alcune parti sono stati infatti posti vincoli, preservando le aree agricole che per seicento anni hanno circondato il complesso. Tuttavia, da alcuni anni tale patrimonio è minacciato". A gennaio la Giunta del Comune di Misano aveva adottato il piano attuativo sviluppato dopo che nel 2023 l’operatore Valtidone Logistic Development di Assago (Milano) aveva avanzato il piano, recepito dal Comune. Da qui il no di Curia cremonese e santuario. "La zona produttiva - ancora i vescovi – andrebbe a insistere su un territorio fragile e strettamente legato a un monumento caratterizzante". La Consulta chiama infine in causa la Regione ricordando che, nel gennaio 2022, "Palazzo Lombardia e Cel hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali religiosi".