Caravaggio (Bergamo), 19 aprile 2024 – “Patrimonio ambientale a rischio”. I vescovi lombardi non condividono il progetto del polo logistico che dovrebbe sorgere a 500 metri dal Santuario Santa Maria del Fonte a Caravaggio, nella Bergamasca.
Al termine di una riunione svoltasi ieri a Milano, la Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Lombarda, organo presieduto da monsignor Corrado Sanguineti, Vescovo di Pavia, ha elaborato una nota che mostra grande preoccupazione.
“Il patrimonio ambientale della zona in cui si trova il Santuario Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, è sempre stato tutelato e rispettato, tanto che nel corso degli anni il territorio circostante è stato considerato ‘area agricola di salvaguardia’ – si legge nel documento pubblicato sul sito chiesamilano.it -. In alcune parti del territorio sono stati infatti posti vincoli urbanistici e paesaggistici che hanno consentito di preservare le aree agricole che per 600 anni hanno circondato il Santuario, diventando tutt’uno con esso”
“Tuttavia – continua la Consulta della Conferenza Episcopale Lombarda -, da alcuni anni tale patrimonio è minacciato da iniziative e decisioni che sembrano non tener conto della rinnovata consapevolezza, fatta propria dal legislatore e dagli stessi cittadini, sui temi della tutela ambientale e paesaggistica, non considerando l’origine secolare di questo monumento e del territorio circostante”.
Il riferimento, in particolare, è al progetto di realizzazione di un’ampia zona industriale nel Comune di Misano Gera d’Adda, nella quale potrebbe essere costruito un imponente polo logistico a soli 500 metri circa di distanza dal Santuario. “Il progetto – prosegue la nota – preoccupa vari soggetti e lo dimostra il fatto che sabato 20 aprile, proprio a Caravaggio, farà tappa una manifestazione del Coordinamento ‘Salviamo il suolo’, che rappresenta un gruppo di associazioni, circoli, comitati e cittadini”.
Poi, una spiegazione più dettagliata: “Il progetto di trasformazione di porzioni importanti del territorio in aree industriali o commerciali, sottraendole all’uso agricolo, riguarda in verità varie zone del territorio della Bassa Bergamasca e aree limitrofe”. Ma “nel caso del Santuario di Caravaggio i nuovi insediamenti produttivi andrebbero a insistere su un territorio fragile e strettamente legato a un monumento che, rassicurante e maestoso, rappresenta un elemento costitutivo e caratterizzante dell’intera area”.
Nella nota viene inoltre ricordato che, “nel gennaio del 2022, Regione Lombardia e Conferenza Episcopale Lombarda hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso. E la Costituzione italiana contiene l’impegno alla salvaguardia ambientale”.
Per tutti questi motivi, la la Consulta della Conferenza Episcopale Lombardia ritiene “necessario che le Istituzioni si assumano la responsabilità di regolamentare questi fenomeni e assumano la tutela di realtà quali il Santuario Santa Maria del Fonte e del suo territorio. Non solo tutela del monumento, ma anche dell’ambiente e del paesaggio che sono un tutt’uno con esso”.