Rogo doloso, tragedia sfiorata. In cella un uomo straniero

Paura nella notte a Rebbio, nella periferia di Como. Diciotto intossicati, quattro sono bambini

Rogo doloso, tragedia sfiorata. In cella un uomo straniero

Rogo doloso, tragedia sfiorata. In cella un uomo straniero

COMO

Colonne di fumo denso che hanno invaso interi condomini in piena notte, 95 famiglie evacuate, 13 intossicati finiti in ospedale, quattro squadre dei vigili del fuoco, dieci ambulanze. Il tutto scatenato dall’incendio scoppiato in un box privato di via Venturino, la cui origine si è rivelata dolosa. Ad appiccare quel rogo, venerdì notte verso la 1.30, è stato Aziz El Harda, marocchino di 41 anni: si è introdotto nel box della compagna e ha dato fuoco ad alcuni oggetti, lasciando che le fiamme si propagassero e, soprattutto, che generassero quel fumo enorme capace di creare conseguenze devastanti all’interno delle palazzine e delle abitazioni. All’improvviso, tutti i residenti, negli appartamenti superiori, si sono svegliati, sono corsi in strada, mentre venivano chiamati i soccorsi. Vigili de fuoco e polizia hanno precauzionalmente fatto evacuare tutte le famiglie residenti, in tutto 95, finite per strada in piena notte.

Diciotto persone hanno manifestato problemi respiratori e sono state assistite in posto dal 118, oltre a quattro bambini, anche loro apparentemente intossicati. Particolare attenzione ha richiesto il soccorso di un pensionato allettato, il cui appartamento era stato completamente invaso dai prodotti della combustione. Tredici persone sono state trasportate in codice giallo e verde negli ospedali di Como, Cantù e Erba, per essere sottoposte ad accertamenti nel timore che potessero aver inalato sostanze tossiche. Quando i vigili del fuoco hanno spento l’incendio e ricostruito le cause, si sono resi conto che non era stato accidentale, ma volontariamente appiccato.

La Squadra Volante e la Squadra Mobile della Polizia, sono così arrivate a El Harda, arrestato per incendio doloso aggravato, su disposizione del magistrato di turno, Simona De Salvo. È stato portato in carcere al Bassone in attesa dell’interrogatori, ma lui sostiene di non aver fatto nulla, e che i colpevoli siano fantomatiche figure che lo seguono da tempo: un atteggiamento a causa del quale molto probabilmente sarà necessaria una valutazione psichiatrica. Nel frattempo tutti sono stati dimessi dall’ospedale senza conseguenze, e le abitazioni hanno riportato solo danni da fumo, risultando, già ieri, normalmente abitabili. Paola Pioppi