Rogno, uccise a pugni il fratello: condannato a vent’anni

Il difensore aveva chiesto di derubricare l’accusa in omicidio preterintezionale ma il gip, nel processo in abbreviato, ha accolto la richiesta del

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

di Francesco Donadoni

È stato condannato a 20 anni, in abbreviato, il marocchino Mohamed Mouhal, 37 anni, responsabile dell’omicidio del fratello Hicham, 34 anni, ucciso a botte la sera del 24 ottobre 2019.

L’autopsia aveva rivelato la presenza di un politrauma nella zona del volto e del petto, compatibile con una serie di pugni che ne aveva causato il decesso. Il corpo privo di vita era steso sul divano dell’abitazione di Mohamed, in via Roma 19 a Rogno. Era stato il padre Brahim, 63 anni, residente in un appartamento nelle vicinanze, a scoprirlo.

Ieri la lettura della sentenza, davanti al gup Federica Gaudino (il pm Antonio Pansa aveva chiesto 20 anni). Mohamed, assistito dall’avvocato Maria Grazia Capitanio di Brescia, era stato fermato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo dopo un lungo interrogatorio in cui erano emerse diverse contraddizioni. Il 37enne, di fronte al giudice per le indagini preliminari Massimiliano Magliacani, aveva raccontato di aver rifilato un solo pugno a Hicham durante una lite per la vetrina di un armadio che lui avrebbe rotto nel corso di una discussione telefonica, negando di averlo ucciso.

Dai tabulati, però, non erano risultate chiamate della vittima in quelle ore e sul suo corpo non erano state evidenziate lesioni compatibili con l’urto contro un vetro. Al termine della deposizione il gip aveva disposto la misura cautelare del carcere per gravi indizi di colpevolezza nei suoi confronti. Hicham Mouhal, corporatura esile, sarebbe stato ucciso a cazzotti dal fratello, ben più corpulento. L’aggressione alle 22, secondo le testimonianze dei vicini che avevano udito le urla. Dopodiché Mohamed ha cercato di ripulire con stracci ed è andato a letto. Un omicidio scaturito dopo aver bevuto e consumato droga.

Il difensore, che aveva chiesto di derubricare l’accusa in omicidio preterintenzionale, aspetta le motivazioni della sentenza per proporre appello.