FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Dov’è finita Roberta Cortesi? Il nuovo lavoro, il cellulare silenzioso. E quel ragazzo conosciuto da poco

L’avvocato della famiglia Cortesi: “Non se n’è andata per sua scelta”. Si fa strada l’ipotesi del delitto. La sorella Alessandra: “Spero che qualcuno ci dica dov’è”

Panoramica di Malaga; nel tondo, Roberta Cortesi

Panoramica di Malaga; nel tondo, Roberta Cortesi

Bergamo, 5 dicembre 2023 – “Cosa spero? Che qualcuno ci dica dove è Roberta. Se le è successo qualcosa, anche perché più passano i giorni più cresce anche l’angoscia, l’ansia, il timore. Ma su un punto sono sicura: mia sorella non si è allontanata volontariamente. Non è nel suo carattere. Non avrebbe fatto passare tanti giorni senza dare notizie, soprattutto a nostra mamma, non è da lei". Chi parla è Alessandra, 48 anni, casalinga, madre di tre figli, sorella di Roberta Cortesi, 36 anni originaria di Osio Sotto, scomparsa a Malaga e di cui si sono perse le tracce e sue notizie dal 25 novembre.

Un’apparente serenità

“Quando ci siamo sentite l’ultima volta? Settimana scorsa – aggiunge Alessandra – e se non chiamava mi mandava messaggi. Quando ci siamo parlate era contenta, felice anche perché da una settimana aveva trovato lavoro in un ristorante. Era allegra per questa opportunità che le permetteva anche economicamente di vivere a Malaga. Era contenta della camera che aveva preso in affitto (in un bed&breakfast) gestito da una signora francese. Il suo sogno, visto che conosce bene lo spagnolo e l’inglese, era quello di lavorare come operatrice turistica. E anche per questo motivo sono convinta che Roberta non si è allontanata ma può esserle capitato qualcosa".

Roberta, laureata in Lettere, era in Andalusia da un paio di anni, e appena poteva, tornava a Osio a trovare la mamma Eliana Pedruzzi. "Tornava ogni due mesi, e io l’ho vista a settembre. Le aveva regalato dei vestiti. Stava bene". Sabato 25 novembre l’ultimo messaggio della 36enne alla mamma. Da quel momento silenzio. Il cellulare è muto. "Le ho scritto ma lei non ha letto (non c’è la doppia spunta) e questo mi è sembrato strano". Ore di silenzio, e poi i familiari di Roberta vanno dai carabinieri. E sale l’attesa.

Il cellulare silenzioso

Ieri l’avvocato Luca Gambirasio, a cui si sono rivolte la mamma e la sorella di Roberta, si è messo nuovamente in contatto con la polizia di Malaga e con l’ambasciata per avere notizie. E nel frattempo è stato ingaggiato anche un investigatore. "Una cosa è certa – chiarisce il legale – non siamo di fronte a un allontanamento volontario. Si fa largo l’ipotesi delittuosa. Le indagini sono a 360 gradi non c’è una pista privilegiata".

Il silenzio del cellulare sembra avvalorare la tesi del delitto. Ieri intanto i familiari della 36enne sono tornati dai militari di Osio per fornire altri dettagli utili. Una sorta di identikit di Roberta Cortesi. I suoi interessi, le sue passioni, le amicizie. E a proposito di amicizie, sotto la lente c’è anche la posizione del ragazzo che Roberta aveva raccontato di aver conosciuto qualche mese fa (ne aveva parlato anche con la sorella Alessandra). Lui non ha saputo fornire alla polizia riferimenti sulla 36enne.