
Ricostruite mappa e storia delle trincee
Dal Maniva a Crocedomini, un’unica trincea alle spalle di Brescia, ma anche intorno alla città. Una storia riportata alla luce Diego Ossoli e Fabio Lazzari, che, seguendo la passione e la curiosità di seguire le tracce del passato, hanno ricostruito le vicende e la mappa delle trincee della Grande Guerra in luoghi che, solitamente, vengono associati poco a quelle vicende. Se, infatti, quando si parla di Prima Guerra Mondiale, la mente corre subito all’Adamello, le tracce di quel passato, fatto di attese, paure, strategia militare hanno riguardato anche la zona del Maniva e Crocedomini e i dintorni di Brescia.
Ossoli, in particolare, si è dedicato alla vicenda della difesa contraerea della città e degli immediati dintorni del territorio provinciale. "Sono partito dai trinceroni del Picastello, mi sono sempre chiesto cosa fossero – ha raccontato venerdì sera, nella presentazione del libro edito dalla Sezione Ana di Brescia –. A Brescia e in molte zone della provincia che, secondo l’immaginario collettivo, erano luoghi in gran parte non interessati dalla guerra, in realtà la presenza di forze e installazioni militari era capillare. Molte di queste installazioni erano adibite alla difesa di luoghi che venivano concepiti dai Comandi militari quali potenziali obiettivi di incursioni aeree nemiche".
A Sant’Eufemia, in località Forte Garibaldi, sono ad esempio ben visibili i resti del basamento in cemento per l’installazione della postazione contraerea. Lazzari si è occupato, invece, più nello specifico delle seconde linee del cosiddetto “Sbarramento delle Giudicarie”, di cui il settore Maniva – Crocedomini faceva parte. "Vedere grotte, bunker e ridotte, che sembrano frane naturali, sembra impossibile pensare che cento anni fa tante persone hanno lavorato per costruire queste opere di difesa: è un peccato dimenticarle anche se, per fortuna, esistono leggi che ne impediscono la distruzione. Ora l’auspicio è che ci sia un interesse nel riscoprirle".
Il volume “Dal Maniva a Crocedomini, un’unica trincea alle spalle di Brescia", contiene ora questa prima ricostruzione organica e documentata, che conclude idealmente i lavori di ripristino ed apertura al pubblico dei siti della Grande Guerra al Passo Maniva, intrapresi dalla Sezione nel lontano 2014 e che hanno coinvolto centinaia di Alpini volontari, come lavoratori e come guide.
Federica Pacella