
Matteo Mauri, responsabile del centro di recupero degli animali selvatici
Cenate Sopra, 27 marzo - L’emergenza sanitaria non ha arrestato l’intenso lavoro dell’ospedale degli animali selvatici Cras wwf Valpredina (Centro recupero animali selvatici), che ha la propria sede operativa nell’oasi di Cenate Sopra, impegnato nella cura, nella riabilitazione e nel liberare in natura falchi, gufi, marmotte e caprioli e altre tipologie di animali selvatici. Nel 2020, infatti, sono stati 2.251 gli esemplari consegnati e curati dalla struttura sanitaria del Wwf, un numero tra i più alti degli ultimi 14 anni: solo nel 2019 il numero è stato superiore, con 2.881 esemplari consegnati, curati e rimessi in libertà.
Dei 2.251 animali ospitati nel 2020, il 71,35% erano uccelli, il 28,12% mammiferi e lo 0,53% rettili (tartarughe di terra). La maggior parte, 2.172 (il 96,49%) proveniva dalle province di Bergamo, Brescia e Lecco; il 2% da Cremona e Milano; il resto da altre province lombarde con alcuni esemplari portati anche da Biella, Cuneo, Padova e Vicenza. Gli animali sono stati consegnati perlopiù da privati (1.086, il 48%), il 6% da carabinieri-Forestale, guardie volontarie, Wwf e guardie parco, il restante dalle polizie provinciali di Bergamo, Brescia e Lecco.
Spiega Matteo Mauri, responsabile del Cras: "Il lavoro più impegnativo del nostro centro si è concentrato nel recupero delle specie di maggior interesse conservazionistico, in totale 1.614 esemplari, il 71,7%, dei quali il 42,7% particolarmente protetti e il 28,9% protetti dalle norme vigenti”. Degli animali consegnati feriti o in difficoltà curati al Cras, il 49,8% sono ritornati liberi in natura, il 31,7% sono morti perché consegnati agli operatori del centro già in cattive condizioni o con patologie gravi e il 4,09% sono rimasti in degenza in attesa della reintroduzione in natura.
Tra i più importanti mammiferi, sono stati curati 244 esemplari di 10 specie diverse di pipistrelli, oggetto di ricerca con l’Istituto Zooprofilattico di Brescia e l’ospedale San Raffaele di Milano. Tra i mammiferi: ricci, tassi, caprioli, volpi e camosci. Tra gli uccelli, 157 sono annoverati rapaci notturni (come civette,allocchi, assioli, barbagianni, gufi comuni e reali), 108 rapaci diurni (gheppio, poiana, astore, sparviero e nibbio bruno). Numerosi, infine, sono stati i recuperi effettuati di esemplari di rondoni, balestrucci, rondini, merli e tordi.