Silvia Panzeri resta ai domiciliari. "Quei 200mila euro? Compensi per il mio lavoro"

Qatargate, la figlia dell'eurodeputato Antonio Panzeri chiede il dissequestro del conto corrente: "Frutto del mio lavoro da avvocato". La Corte d'Appello di Brescia respinge la richiesta di ritorno in libertà

Antonio e Silvia Panzeri

Antonio e Silvia Panzeri

Bergamo - Quei 200mila euro? Sono i compensi della sua attività professionale di avvocato. È questa la motivazione con la quale gli avvocati di Silvia Panzeri, figlia di Antonio Panzeri, l'eurodeputato in cella a Bruxelles per il Qatargate, hanno chiesto il dissequestro della somma sul conto corrente della loro assistita, congelata su richiesta delle autorità belghe.

Arresti domiciliari confermati

La Corte d'Appello di Brescia ha intanto rigettato la richiesta avanzata dai difensori di rimettere in libertà la Panzeri o di concederle l'obbligo di firma, in quanto ha necessità di esercitare la sua professione di avvocato. I giudici hanno ritenuto che la misura dei domiciliari disposta dai loro colleghi in esecuzione del mandato di arresto europeo sia corretta in attesa della decisione sulla consegna chiesta dal Belgio. Il prossimo 16 gennaio infatti si svolgerà la discussione in aula sulla consegna della Panzeri alla giustizia belga, bloccata in seguito alla richiesta - sempre dei legali - di verificare le condizioni delle carceri belghe.

I soldi congelati

I 200mila euro di Silvia Panzeri erano stati "congelatì" su richiesta della magistratura belga che sta indagando sulle presunte mazzette dal Qatar all'Europarlamento. I difensori della Panzeri, Angelo De Riso e Nicola Colli, hanno impugnato il sequestro disposto dal gip di Bergamo in esecuzione di un ordine di investigazione europeo sostenendo che quei soldi siano "compensi, frutto della sua attività professionale". Sul sito del suo studio legale Panzeri spiega: "Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo al recupero crediti, separazioni e divorzi, materia condominiale e contrattualistica". I legali della donna ritengono inoltre nel che provvedimento ci siano "vizi" e ne discuteranno, senza però entrare nel merito della vicenda, davanti al Tribunale del Riesame bergamasco.