Taleggio (Bergamo) – I richiedenti asilo, un centinaio di profughi (donne, uomini e bambini), ospiti dal maggio 2023 del centro di accoglienza di Sottochiesa, frazione di Taleggio, nell’omonima valle, avranno presto a disposizione una nuova struttura: si tratta dell’ex albergo Miravalle di Costa d’Olda, sempre nel comune di Taleggio, chiuso da decenni. La cooperativa Versoprobo di Vercelli, che dal maggio dell’anno scorso ha in gestione il centro di accoglienza nell’ex Colonia ambrosiana, ha acquistato recentemente l’edificio e ha in corso i lavori di ristrutturazione e adeguamento.
La notizia, però, ha destato una certa preoccupazione in paese e in municipio. "Avevamo chiesto - spiega il sindaco di Taleggio, Gianluca Arnoldi - di poter ospitare solo donne e bambini. Richiesta che, purtroppo, non è stata accolta. Quello che chiediamo sono soprattutto regole di comportamento ed educazione da parte degli ospiti. E poi un numero adeguato alla nostra popolazione. Già i migranti presenti a Sottochiesa sono in numero superiore rispetto all’effettiva capacità della struttura. Averne altrettanti a Olda sarebbe un problema: vorrebbe dire avere più richiedenti asilo dei residenti della piccola frazione. Molti degli ospiti hanno anche trovato un lavoro, nei ristoranti, come muratori, da Foppolo a San Pellegrino, ma gli altri restano in paese e la convivenza va gestita".
Da alcune settimane una ventina di migranti raggiungono anche San Giovanni Bianco per un corso di italiano. "Il bus di linea che parte la mattina - sottolinea il primo cittadino - è adeguato per gli studenti, quindi loro non salgono perché non ci stanno. Scendono e tornano a piedi negli Orridi, magari quando c’è buio, quindi mettendosi anche in una situazione di pericolo sulla strada. Abbiamo chiesto a Sab un bus più grande". Dalla cooperativa arrivano però rassicurazioni sull’acquisto dell’ex albergo Miravalle. "L’obiettivo dell’operazione - fanno sapere i vertici di Versoprobo - è quello di decongestionare il centro di accoglienza di Sottochiesa, che ha una capacità non superiore di 80 persone. Non vogliamo certo raddoppiare gli ospiti: l’idea è di ospitare solo donne e bambini in una struttura e gli uomini nell’altra".