
La piena dell’Adda per ora è passata senza provocare troppi danni e con essa la paura che il fiume superasse gli argini. Nonostante le ripetute ondate di maltempo, la pioggia caduta di nuovo incessante ieri pomeriggio e la diga di Olginate spalancata al massimo per evitare esondazioni del lago di Como a monte, l’Adda è rimasto nel proprio alveo, almeno nei tratti in cui attraversa i centri abitati in provincia di Lecco.
Il fiume ha allagato solo le zone alluvionali, qualche campo, un parco giochi ad Airuno e punti di sosta e ristoro più a ridosso del corso d’acqua, lontano dalle abitazioni. Ha sommerso anche alcuni tratti di alzaia, che per precauzione è stata comunque chiusa per tempo al transito da Olginate fino a Paderno, evitando così incidenti di sorta, sebbene in pochi abbiano rispettato i divieti. Ha lambito pure alcune strade, ma senza allagarle. Pure il Lambro è rimasto all’interno degli alveo, come gli altri torrenti, tra cui il Bevera, il Curone, il Molgora in Brianza, piuttosto che i torrenti che attraversano Lecco e il Varrone in Valsassina e in Alto Lario. Al momento rimane comunque lo stato di allerta generale. "Per quanto riguarda i corsi d’acqua del bacino del Po, in particolare emiliani e lombardi, permane la massima attenzione in ragione delle previsioni meteo emesse nelle ultime ore e il conseguente, possibile formarsi di nuovi eventi di piena", confermano dall’AIPo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po. Il maltempo ha provocato pure frane e smottamenti, come sul monte San Martino, in Valle San Martino, a Perledo. Numerosi pure gli alberi caduti, a Missaglia, sulla Sp 56 a Santa Maria Hoè, sulla Statale 36. D.D.S.