Paziente a Bergamo, dottore in Belgio: la chirurgia robotica è a distanza

All’Humanitas l’intervento con l’automa Da Vinci per il bypass alle coronarie a cuore battente. A guidare l’équipe italiana un luminare con gli smartglassess, gli occhiali nati dalla ricerca militare

In sala operatoria schermi ad alta definizione e strumenti tecnici avanzatissimi

In sala operatoria schermi ad alta definizione e strumenti tecnici avanzatissimi

Bergamo, 10 luglio 2022 - La tecnologia viene ormai utilizzata sempre di più per la riuscita degli interventi chirurgici. E il sogno a portata di mano è quello di trasferire competenze esclusive, che un tempo imponevano lunghi viaggi di grandi équipe, solo in modo virtuale. Lo dimostra l’operazione, unica sino ad ora nel suo genere nel mondo, che è stata eseguita all’ospedale Humanitas-Gavezzeni di Bergamo con l’utilizzo degli smartglasses, gli occhiali frutto dalla ricerca tecnologica militare, capaci di trasferire informazioni in un contesto di realtà aumentata, associati al robot chirurgico "Da Vinci" per realizzare un bypass coronarico.

Il dottor Alfonso Agnino, 53 anni, calabrese verace, dal 2016 responsabile della Cardiochirurgia mininvasiva e dal 2019 di quella Robotica nella struttura sanitaria bergamasca, ha effettuato con questa rivoluzionaria tecnica un intervento a cuore battente, in collegamento attraverso piattaforma digitale dedicata con il professor Wouter Oosterlink, da Leuven, in Belgio, comodamente seduto nel suo studio dell’Università "Sacro Cuore" della cittadina fiamminga. L’operazione di bypass coronarico in minitoracotomia è stata eseguita in regime di cardiochirurgia robotica: il paziente è stato estubato in sala operatoria ed il decorso si è presentato privo di complicazioni. Ci vorrà ancora tempo per capire l’evoluzione clinica, ma i primi risultati possono considerarsi incoraggianti.

Il dottor Alfonso Agnino, già protagonista a maggio 2021 del primo intervento di cardiochirurgia robotica d’Europa ad essere eseguito in telementoring, avvenuto a 1.200 chilometri di distanza con l’Università di Rennes, in una nota ha voluto ringraziare il professor Oosterlink, il suo assistente Michiel Algoet e il team Medtronic per il supporto e a tutta l’équipe della cardiochirugia robotica dell’Humanitas Gavezzeni, al servizio di anestesia e al personale amministrativo. Agnino è conosciuto come il "dottore dalle mani bioniche".

L’utilizzo del robot consente infatti di minimizzare il peso e l’invasivita degli interventi, riducendo così i traumi e il peso della riabilitazione dopo la sala operatoria. L’avatar robotico della sapienza chirurgica di Agnino si chiama "Da Vinci" (con ovvio riferimento e omaggio a Leonardo) ed è in grado di risolvere le patologie della valvola mitrale, della valvola tricuspide e delle coronarie, le arterie che portano sangue ossigenato al cuore, mantenendo il suo funzionamento e quindi il benessere dell’intero organismo. "Quando è possibile – spiega Agnino – la chirurgia mini invasiva o robotica riduce il trauma operatorio in modo significativo". Meno dolore, meno cicatrici, degenza rapida e ripresa fisica più veloce. Il dottor Agnino e la sua équipe del centro di cardiochirurgia robotica di Humanitas Gavazzeni hanno effettuato oltre cento interventi di questo tipo. Storie di successo e di guarigione.