Pavia e Lecco. Le maglie nere della regione

Nel 2022 tassi record di difficoltà di assunzioni.

Due milioni di disoccupati, un milione di posti di lavoro che le imprese non riescono ad assegnare. Il paradosso dell’occupazione è riassunto in uno studio della Cgia (Associazione artigiani piccole e imprese) che incrocia dati Istat (2023), del Ministero del Lavoro e di Unioncamere, l’insieme delle Camere di commercio. Ancora più paradossale che le aziende pronte ad assumere non trovino sul mercato i professionisti del settore se la metà dei disoccupati (800mila) ha tra i 15 e i 34 anni. Giovani che hanno concluso di recente il percorso formativo. Tra le 50 figure professionali con l’incidenza più alta di difficoltà di reperimento da parte delle imprese si trovano i saldatori ad arco elettrico, i medici di medicina generale, gli ingegneri elettronicitelecomunicazioni, gli intonacatori (che includono anche gli stuccatori, i decoratori e i cartongessisti) e i dirigenti d’azienda (di istituti scolastici privati e di strutture sanitarie private): in 8 casi su 10 la ricerca delle aziende si conclude con un fallimento. Altrettanto difficili da reperire sul mercato del lavoro sono i meccanici collaudatori, gli infermieriostetriche, i tecnici elettronici (installatore e manutentore hardware), i tappezzieri e i materassai, gli operai addetti a macchinari per la filatura e bobinatura, i saldatori e i tagliatori a fiamma, gli ingegneri elettronici, gli elettrotecnici e gli operai addetti ai telai meccanici per la tessitura e maglieria: 7 volte su 10 le imprese non li trovano. In Lombardia le prime 5 figure più cercate nel 2022 - addetti pulizie, commessi, imballatori e magazzinieri, camerieri e addetti agli affari generali - hanno un’incidenza di difficoltà di reperimento che oscilla tra il 48,3% (un cameriere su due non è stato trovato) e il 16,5% (imballatori e magazzinieri). Ma le difficoltà riguardano in generale operai qualificati, specialisti del digitale e ingegneri. Guardando ai territori, Pavia è stata la provincia dove le imprese hanno faticato di più: il 48,3% delle 36.200 assunzioni previste non è andato a buon fine. Difficoltà simili anche a Lecco (46,9%) e Varese (45,9%). Tutte le province, ad eccezione di Milano (37,1%), viaggiano sopra il 40%. L.B.