FEDERICO MAGNI
Cronaca

La battaglia per gli orfani in Valle Imagna: 12 minori accolti chiedono la protezione, strappo con le autorità ucraine

Continua la mobilitazione per i 60 ragazzi fuggiti dalla guerra nel 2022

L'arrivo dei profughi dall'Ucraina in provincia di Bergamo

I ragazzi ucraini accolti dalla comunità bergamasca della Valle Imagna

Rota Imagna (Bergamo), 6 agosto 2024 – L’idea che prima o poi arriverà un pullman a portarli via è un incubo frequente, non solo fra gli orfani ucraini accolti poco più di due anni fa a Rota Imagna, costretti a vivere con le valigie pronte, ma anche nella popolazione che ha aperto loro i cuori e le porte delle loro case. La sorte dei 60 minori fuggiti nel 2022 da Berdjans’k resta al centro di un assurdo tira e molla. L’Ucraina li rivuole e il tribunale di Brescia ha accolto la richiesta di autorizzazione al rimpatrio. Ma fra le tre comunità delle colline bergamasche, Rota, Bedulita e Pontida c’è la forte preoccupazione, nonostante tutte le garanzie, che il luogo dove sono destinati (Oleksandrivka, al confine con la Romania) non sia poi così sicuro. Si teme che possano tornare sotto le bombe dalle quali sono fuggiti. Qualcosa si sta però muovendo proprio in queste ore: almeno 12 ospiti, fra coloro che sono stati informati e che hanno la facoltà, depositeranno in queste ore la richiesta di protezione internazionale. Una decisione che arriva insieme alla presa di posizione dell’Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati, che ha espresso “preoccupazione per i possibili bisogni e rischi di protezione internazionale del gruppo che verrà rimandato in un paese invaso e in guerra”.

“Hanno bisogno di cure e supporto”

“Molti dei bambini di questo gruppo, inoltre, hanno esigenze specifiche e ricevono attualmente cure e servizi specializzati in Italia - fa sapere l’Agenzia - È importante quindi considerare attentamente la disponibilità di queste attenzioni al momento del rientro in Ucraina per garantire la continuità dell’assistenza. L’Unhcr riconosce infine positivamente il livello di integrazione sul territorio raggiunto in due anni dai bambini, attorno ai quali si è formata una rete di sostegno da parte della comunità locale e della società civile, grazie alla quale i minori hanno intrapreso un percorso scolastico ed extra-scolastico, di cura e di relazioni sociali. L’impegno della comunità e della società civile è stato fondamentale per fornire un ambiente di sostegno che favorisse il benessere e lo sviluppo dei bambini fino al loro rientro in sicurezza in Ucraina”.

Rottura con Kiev

La richiesta di protezione rappresenterebbe un passo verso la rottura con l’Ucraina soprattutto per quanto riguarda la direzione dell’orfanotrofio di Berdjans’k. Per scongiurare il rimpatrio l’ultima carta era proprio quella della protezione internazionale per i minori ospitati in Valle Imagna e a queste prime dodici domande potrebbero seguirne anche altre. “Fra oggi e domani (ieri e oggi) verrà messo nero su bianco che una parte di questi ragazzi ha fatto richiesta di protezione - spiega Diego Mosca, insegnante che conosce molto bene i ragazzi al centro del caso -. Si sancisce un solco e chiediamo al console ucraino di mediare per una soluzione che riguardi tutto il gruppo. Quindi auspichiamo che venga ascoltata l’opinione dei ragazzi che non sono solo questi dodici. Noi siamo disponibili ad andare avanti con l’accoglienza e così anche le amministrazioni comunali che nonostante i problemi di liquidià denunciati in passato hanno rinnovato la disponibilità ad andare avanti. Se la situazione continuasse dentro questo quadro nessuno avrebbe da discutere. Non riusciamo a comprendere tutta questa pressione per farli rientrare adesso, soprattutto alla luce del fatto che alcuni ragazzi rimpatriati dichiarno che nei luoghi dove sono stati accolti manca spesso l’acqua calda e l’elettricità, solo per fare degli esempi. Questi ragazzi non possono vivere con l’incubo di dover preparare le valigie ogni giorno e magari che arrivi un pullman a prenderli senza nessun avviso”.

L'arrivo nel marzo 2022

Nel marzo 2022 la popolazione di Rota D’Imagna aveva visto la sua popolazione aumentare del 10 per cento, da un giorno all’altro. Inizialmente i minori erano stati ospitati presso l’Hotel Posta, poi sono stati trasferiti nella Casa Stella Mattutina di Azione Cattolica. Alcuni minori hanno popolato i comuni vicini di Bedulita e Pontida. Nessuna famiglia italiana è mai stata coinvolta nei percorsi di adozione di questi ragazzi e non esistono interessi personali dietro alla resistenza della popolazione ma solo la preoccupazione.