REDAZIONE BERGAMO

Omicidio in albergo a Trescore, chiesti 16 anni per l'amica che uccise il disabile

La donna 37 anni, confessò di aver ucciso con decine di coltellate, l'amico 31enne malato di distrofia muscolare, la notte di Capodanno a Trescore Balneario di MICHELE ANDREUCCI

2 - Trescore, omicidio in albergo: accoltellato disabile

Trescore Balneario, 10 dicembre 2015 - Sedici anni di reclusione per omicidio volontario. E’ la richiesta di condanna avanzata dal pm Fabio Pelosi nei confronti di Rahma El Mazouzi, la marocchina di 37 anni che ha confessato di aver ucciso con decine di coltellate, la notte del 31 dicembre scorso, in una camera dell’albergo Della Torre di Trescore Balneario, il connazionale Hassan Mahsouri, 31 anni, malato di distrofia muscolare e da due anni costretto a muoversi su una sedia a rotelle, con il quale aveva trascorso la notte di San Silvestro.

La donna, che è assistita dagli avvocati Michele Coccia e Veronica Panzera e che è stata giudicata capace di intendere e volere, aveva spiegato di aver ammazzato l’uomo perchè lui  l’avrebbe sposata e poi si era tirato indietro. I suoi legali hanno chiesto il minimo della pena a causa della sua estrazione sociale estremamente bassa e per la sua vita da disperata. Al momento del delitto, era in Italia da un anno, senza permesso di soggiorno, senza famiglie e senza casa, abitava da una signora, da cui faceva le pulizie, nella Bassa Bergamasca.

La sentenza del gup Ezia Maccora è prevista per il 22 dicembre. La donna sarà giudicata con l’abbreviato e, in caso di condanna, potrà beneficiare dello sconto di un terzo sulla pena finale previsto dal rito speciale. L’omicidio risale alla notte dello scorso Capodanno, quando la 37enne era uscita dalla stanza numero 28 dell’hotel ed era scesa dalle scale coperta di sangue e in stato di choc. I carabinieri, chiamati dai gestori dell’albergo, avevano aperto la porta della camera e si erano trovati di fronte la scena di un massacro: schizzi di sangue sulle pareti e sul pavimento, sul letto il cadavere di Hassan Mahsouri con numerose ferite sul corpo e sul viso e per terra un coltello sporco di sangue. In un primo momento Rahma El Mazouzi non era riuscita a fornire spiegazioni sull’accaduto. Poi, mentre venica accompagnata nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Alzano Lombardo, aveva detto ai militari:”Sono stata io, non voleva sposarmi”. I parenti della vittima, padre, madre, tre sorelle e due fratelli (tutto parti civili al processo), una casa in via Roma a Trescore, hanno però sempre smentito l’esistenza di una promessa di matrimonio.