
Filippo Giordano, 54 anni, morto nell’incidente stradale avvenuto lo scorso ottobre
Bergamo - L’incidente si era verificato il 13 ottobre in autostrada A4. Erano da poco passate le 7. In sella alla sua moto, Honda 600, Filippo Giordano, 54 anni, residente a Capriate San Gervasio, in via Trieste, si stava recando come ogni giorno al lavoro. Avrebbe dovuto raggiungere Seriate dove lavorava come operaio alla Aesys di via Pastrengo, azienda specializzata nei sistemi di comunicazione e nelle tecnologie di visualizzazione display e pannelli informativi. Ma in fabbrica l’uomo non è mai arrivato. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Polstrada di Seriate, circa 500 metri dopo il casello di Bergamo, il 54enne era stato tamponato da una Fiat 500 X guidata da un 50enne, Angelo Carillo, di Novate Milanese. A causa dell’impatto, il motociclista venne sbalzato dalla due ruote finendo a terra sull’asfalto. L’uomo alla guida dell’auto non era riuscito a evitarlo e l’ha travolto. Giordano è deceduto in pochi istanti per le gravi lesioni. Il conducente della 500 X, sotto choc per l’accaduto, era stato trasportato all’ospedale di Seriate. L’automobilista è finito a processo per omicidio stradale. Ieri nell’udienza preliminare (gup Federica Gaudinoi) il 50enne, che ha scelto il rito abbreviato (assistito dagli avvocati Pamela Nodari e Irene Mafe) è stato condannato a 6 anni (art.589,) tanti quanti ne aveva chiesti il pm, Giancarlo Mancusi. All’imputato è stato applicato il comma 2, che sottintende la presenza nel sangue di sostanze stupefacenti.
Rispetto ai parametri di riferimento, aveva un dato superiore. Revocata la patente. Durante il processo, l’imputato ha spiegato di aver visto la moto cadere da sola, e che l’incidente, secondo il suo racconto, si sarebbe verificato sulla prima corsia. Da lì la moto sarebbe rimbalzata fino alla terza, dove stava sopraggiungendo. Per la parte offesa presenti gli avvocati Angela Buonanno e Francesca Pierantoni. Nella richiesta di rinvio a giudizio, il sostituto Paolo Mandurino aveva scritto che l’imputato "senza regolare la velocità in relazione alle condizioni di circolazione del traffico presente in autostrada e non avvedendosi per tempo della presenza, dinanzi alla propria vettura, del motociclo Honda Shadow condotto da Giordano Filippo, lo urtava da tergo, provocandone la caduta e, per l’effetto, trascinava sia il conducente che la moto, rimasti incastrati sotto la vettura, per oltre 100 metri".