II ’caso puzze’ nel quartiere Bollone è in via di risoluzione: la ditta sotto accusa per emissioni sgradevoli, ma non nocive - Comagri Oil, che si occupa di spremitura a freddo dei semi di oli vegetali - ha attivato (nell’ambito di un accordo con Arpa, Provincia e Comune) un impianto di filtraggio che dovrebbe ridurre del 95% gli odori contestati dalla popolazione, odori di mais tostato, simili al pop corn. Se l’impianto funzionerà a dovere lo si saprà fra qualche settimana: l’Arpa monitora.
La ditta ha ricevuto la imposizione dei filtri dalla Provincia, dopo che a febbraio le era stata concessa l’Autorizzazione unica ambientale per poter produrre, a patto di installare i filtri; l’azienda aveva in precedenza presentato al settore Ambiente un piano di miglioramento per abbattere gli odori. Contro le puzze si è costituito il comitato ‘Treviglio che respira’ che aveva inviato in Procura (dove è aperto un fascicolo di indagine) un esposto con 140 firme e successiva presentazione di una denuncia-querela. L’Ad della ditta, Roberto Ferrari, ha detto che "questo primo periodo dopo l’avvio dell’impianto (costato fra gli 80 e i 100mila euro) sarà di rodaggio, abbiamo venti giorni per mettere a punto i filtri", assicurando che "l’odore non si sentirà e che è tutto naturale, niente di nocivo". Amanzio Possenti