Morto dopo il volo del dirupo Per il pm fu spinto a lanciarsi

Chiusa l’istruttoria al processo per la morte di Mamadou Lamine Thiam

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Chiusa l’istruttoria al processo in Corte d’assise per la morte di Mamadou Lamine Thiam detto Bara, 20 anni, senegalese, di Almè (dove viveva con la famiglia e i fratelli ) morto dopo essere precipitato in un burrone a Ubiale Clanezzo, dove era in corso la festa del paese.

Era la sera del 22 luglio 2017. Gli imputati sono Claudio Brioschi, 56 anni, di Ubiale Clanezzo, difeso dall’avvocato Beniamino Aliberti, Raoul Magitteri, 27 anni, di Sorisole, assistito dall’avvocato Stefano Sesti e Serena Rozzoni e, solo per omissione di soccorso, Ingrid Bassanelli, 27, di Sedrina, avvocato Crisitina Maccari.

Rispetto al reato più grave, omicidio preterintenzionale, il pm Chiara Monzio Compagnoni ritiene che inseguendolo, Brioschi e Magitteri abbiano spinto Bara a lanciarsi nel vuoto, determinandone la morte senza volerlo. Parte civile, i genitori di Bara, e la sorella, assistiti dall’avvocato Luca Buonanno. Ieri, ultima udienza, dovevano essere sentiti gli ultimi testi della difesa, il consulente Luca Tajana, medico legale (assente). La corte he deciso di acquisire la sua relazione tecnica. Sentita anche una impiegata delle poste, che all’epoca lavorava all’ufficio di Redona, la zona dove fu trovato in una cassetta il portafoglio che quella sera della festa aveva smarrito Ingrid Bassanelli.

F.D.