
Polizia a Londra
Bergamo - Morta soffocata per cause naturali, accidentali o altro ancora? Ipotesi al vaglio dei poliziotti di Scotland Yard che stanno indagando sulla fine di una 46 enne bergamasca, trasferitasi da una ventina di anni a Londra, dove lavorava come commessa in un affermato negozio di calzature. Il decesso è avvenuto il 16 giugno nell’ospedale Whittington Health, dove la donna era stata ricoverata da una decina di giorni in gravissime condizioni nel reparto di Terapia intensiva. Anche se in serata da fonti investigativa pare che sia stata esclusa l’ipotesi di un’azione violenta.
Da una prima ricostruzione, il giorno in cui poi è avvenuto il suo ricovero in ospedale, la 46enne si trovava in un’abitazione di Londra. Non era sola, con lei c’era un amico che ha dato anche l’allarme. E’ stato sentito dai poliziotti che in un primo tempo lo avevano anche arrestato con il sospetto di essere stato lui a soffocare la commessa. Questo perché i medici, dopo i primi accertamenti, avevano riscontrato elementi sul corpo della sfortunata donna che potevano indurre alla presenza di lesioni provocate da altra persona. Ma dopo 72 ore l’amico della vittima è stato scarcerato disponendo contro di lui l’obbligo di presentazione alla polizia. Un provvedimento adottato alla luce dei riscontri. Ma la sua posizione si è alleggerita, e comunque l’amico della commessa resta indagato in attesa dell’esito dell’autopsia. Pare infatti, che nessun testimone era presente, oltre ai due, nell’abitazione.
I poliziotti hanno ricostruito la personalità dell’amico della donna, e inoltre hanno sentito amici e vicini di casa per cercare di ricostruire la natura del rapporto fra i due. Una semplice amicizia, oppure c’era dell’altro? I risultati dell’esame autoptico lasciano ancora aperte tutte le ipotesi. Gli investigatori proprio per chiarire la vicenda e non escludere nulla, hanno chiesto un supplemento di accertamenti. E fino a quando non saranno conclusi la salma non potrà essere rimpatriata a Bergamo.
Nel capoluogo vivono la mamma e la nonna materna della 46enne che aspettano di avere notizie su quanto è avvenuto a Londra, in quell’appartamento. La mamma vuole sapere la verità sulla morte della figlia. Solo a quel punto verrà concesso il nulla osta per il rientro in città, e quindi poter fissare la data dei funerali. I famigliari della 46enne sono in contatto con il consolato italiano a Londra che si è messo a disposizione per il disbrigo delle pratiche burocratiche una volta che la magistratura darà il suo assenso al trasferimento della salma.