Adriano Galliani aveva sedici anni. A Firenze si gioca Taranto-Monza: basta il pari - e finì 0-0 - per restare in Serie B. Impresa. Più dura quella dei tifosi brianzoli: 24 ore di viaggio tra andata e ritorno, perché il tratto Bologna-Firenze dell’Autostrada del Sole verrà inaugurato solo qualche mese più tardi. In uno dei pullman carichi di sogni lungo la strada alternativa, la statale Porrettana, c’era anche lui, che già allora sognava il suo Monza in Serie A e che oggi può viverli, i suoi sogni, dopo averli fatti diventare realtà con Silvio Berlusconi. Monza-Roma è solo sullo sfondo, mentre Galliani a fatica trattiene le lacrime nel dare il bentornato allo storico marchio di quegli anni: tra il 1955 e il 1965 il calcio in Brianza si chiamava Simmenthal Monza, e l’icona italiana della carne in scatola scende di nuovo in campo al fianco del Monza come main partner per la seconda metà della stagione. Quella dove gli obiettivi si fanno realtà, dove i sogni vanno vissuti senza limiti: "Proprio come il Monza - dice l’ad al tavolo della sala stampa -: in campo senza limiti, cercando di fare il più possibile dando sempre il massimo".
La parola Europa si può pronunciare, senza dimenticare la storia: "Io mi arrabbio quando ci si dimentica che, arrivati qui, i derby si giocavano e perdevano contro Seregno o Giana Erminio: oggi, in meno di 2 anni di Serie A, abbiamo già battuto le quattro grandi". Difficile dargli torto.
Il viaggio del Monza non vuole avere confini. Anche perché di futuro si può parlare eccome: "I figli del presidente sono fantastici: sanno quanto il loro papà amasse questo club e continuano a investire nel segno del rispetto e dell’amore verso di lui", dice Galliani.
Sempre di futuro, due temi. Il primo: "Per Di Gregorio non ho mai parlato con nessuno, e i contratti dei nostri giocatori sono stati tutti rinnovati". Il secondo è l’orgoglio nel veder partire Valentin Carboni con l’Argentina campione del mondo: giocherà amichevoli contro El Salvador e Costa Rica. Nel mentre Raffaele Palladino non si vede: è sul campo per preparare ogni dettaglio sulla Roma. Obiettivo mantenere vivo il ruolino positivo, senza Izzo squalificato e D’Ambrosio acciaccato. Torna Ciurria, ma dalla panchina. La sorpresa nell’undici può essere Daniel Maldini, dopo l’assist al Milan e il gol spacca-partita a Salerno.
(4-2-3-1): Di Gregorio; Birindelli, Caldirola, Pablo Marì, Carboni A.; Pessina, Gagliardini; Colpani, Maldini, Dany Mota; Djuric.
ROMA (4-3-2-1): Svilar; Kristensen, Mancini, N’Dicka, Angelino; Cristante, Paredes, Pellegrini; El Shaarawy, Dybala; Lukaku.