FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Michela Boldrini, la salma è rientrata dal Kenya. Martedì i funerali ad Adrara San Martino

I familiari della turista morta nel rogo del resort: “Niente fiori, ma donazioni all'associazione con cui collaborava”

Michela Boldrini

Bergamo - "Finalmente Michela è in viaggio e sta per tornare a casa. La famiglia ringrazia ancora tutti per la vicinanza e chiede di non ricevere fiori, ma di donare il vostro pensiero all’associazione con cui Michela collaborava". Così, in un messaggio sui social, la famiglia di Michela Boldrini, la turista bergamasca di 39 anni, originaria di Adrara San Martino, morta il 1° marzo in seguito alle gravi ustioni riportate nel furioso incendio scoppiato nel resort in Kenya dove si trovava in vacanza assieme a un cugino valtellinese, rimasto ferito: se la caverà.

La salma è arrivata ieri nel primo pomeriggio all’aeroporto di Malpensa e da qui poi trasferita ad Adrara San Martino, dove Michela Boldrini era nata. "Domenica e lunedì potete farle un saluto presso l’abitazione di Adrara San Martino, in via Castello al civico 25", si legge ancora nel post pubblicato dai familiari su Facebook. La veglia per questa sera, domenica 12 marzo, è alle 20, mentre i funerali saranno celebrati nella chiesa parrocchiale di Adrara San Martino martedì 14 marzo alle 14.30.

Quando è scoppiato l’incendio nel resort di Watamu Barracuda Inn, Michela Boldrini era arrivata alla fine della sua vacanza. Sarebbe dovuta rientrare in Italia il giorno dopo. Sarebbe ritornata a Sarnico dove viveva e lavorava. Michela Boldrini lavorava come segretaria nell’agenzia di assicurazioni Axa sul lungolago di Sarnico. "Siamo sotto choc", aveva raccontato dopo aver appreso la notizia della morte Tiziana Cremaschi, una collega che parlava a nome di tutti gli impiegati dell’ufficio. 

Lavorava in quell’ufficio dal 2018. Amava viaggiare, era molto sportiva. Andava ad arrampicare e aveva giocato a volley. Era una persona di cuore. La mamma di Michela, Mariangela, era subito partita per il Kenya insieme a una cugina, assistita dall’Ambasciata d’Italia che, attraverso il Consolato onorario, ha seguito fin dall’inizio la vicenda in contatto con le autorità locali. "Non hanno avuto il tempo di scappare – ha raccontato Gabriella Poli, dell’Agenzia viaggi Controvento, che aveva venduto il viaggio alla donna -. L’incendio è scoppiato in un ristorante del paese. Si è propagato subito perché c’era vento forte. Il resort era vicino al locale ed è stato investito dalle fiamme. Loro erano rientrati nell’hotel per recuperare i documenti di viaggio, quando sono stati sorpresi dall’incendio. Era due anni che aspettava questo viaggio, è stata una grande fatalità, è il destino".