Matteo Carminati, il cuore spezzato dei genitori: "Nostro figlio sensibile e altruista"

ll pastore morto in un dirupo a 25 anni era laureato in Psicologia. "Amava gli animali e la natura"

Una bella immagine di Matteo Carminati

Una bella immagine di Matteo Carminati

Ardesio (Bergamo) - Il suo impegno per la natura. Una scelta di vita. Da qui la decisione di Matteo Carminati di partecipare al programma Pasturs che gli avrebbe permesso di trascorrere un’esperienza tra le montagne, accanto agli animali. Matteo, studente universitario, avrebbe compiuto 26 anni a settembre: è stato trovato morto, in fondo ad un canalone dopo essere precipitato per un centinaio di metri ai piedi del Timogno, ad Ardesio.

Accanto a lui anche il corpo senza vita del pastore tedesco, il cane di Silvestro Maroni, con il quale stava curando un gregge in una valletta che si affaccia sulla Valzurio. La disgrazia lunedì. Intorno alle 11 la telefonata con gli altri pastori e giovani che seguono il progetto Pasturs – un programma che si occupa di facilitare la convivenza tra grandi predatori e pastorizia sulle Alpi – con l’impegno di trovarsi poco dopo tutti insieme in quota. Ma all’appuntamento Matteo non si è presentato. Inutile il contatto radio. Maroni ha iniziato ad insospettirsi e si è messo alla ricerca, dando l’allarme. Il cappello e lo zaino trovati sul tracciato hanno fatto pensare al peggio, un presagio confermato nel primo pomeriggio quando l’elicottero dall’alto ha individuato il corpo del giovane. Matteo Carminati abitava a Petosino (frazione di Sorisole) in via Zambelli con la mamma Arianna e il papà Matteo distrutti dal dolore. "Era altruista, generoso, maturo, sensibile e aveva una capacità di ascoltare straordinaria". Ma era conosciuto anche a Ponteranica, alla Ramera, e a Bergamo dove per anni ha prestato servizio nella Croce Bianca. Sensibile, lo ricordano tutti per la sua generosità e il suo impegno. Si era laureato alla triennale in Psicologia a Bergamo.

Nel 2019 si era preso un anno per perfezionare il suo Inglese e aveva trascorso 12 mesi a Boston, negli Usa, come ragazzo alla pari in una famiglia. Tornato si era iscritto all’Università Cattolica per conseguire la laurea magistrale che avrebbe discusso il 14 settembre con una tesi sulla psicologia del lavoro. Settembre doveva essere un mese speciale, il compleanno e poi la laurea. Amava lo sport, in particolare judo, e suonava il basso. Un ragazzo spontaneo, altruista, lo testimoniano i suoi anni come volontario alla Croce Bianca, che considerava come la sua seconda casa. Il sindaco Stefano Vivi, ha voluto esprimere tutto il dolore della comunità alla famiglia: "Abbracciamo i genitori e ci uniamo al loro dolore". Il funerale oggi alle 15 nella parrocchiale della Ramera.