Mancano duemila autisti Aziende bresciane in difficoltà "Troppo caro fare la patente"

Non c’è ricambio generazionale e anche la “vecchia guardia” è in fuga

Mancano duemila autisti  Aziende bresciane in difficoltà  "Troppo caro fare la patente"

Mancano duemila autisti Aziende bresciane in difficoltà "Troppo caro fare la patente"

Camion fermi in azienda perché non si trovano autisti. Le difficoltà di recuperare personale riguardano anche il mondo dei trasporti, dove il problema è cronico e si sta acuendo col tempo. "Nel Bresciano mancano almeno 2000 autisti – spiega Giuseppina Mussetola, segreteria della Federazione Automobilisti Italiani di Brescia –. in Italia 20mila in continuo aumento perché vanno in pensione e non c’è ricambio generazionale. Nel giro di due o tre anni arriveremo ad una carenza di 25mila, perché nonostante i bandi non si trovano persone". Diverse le ragioni: influisce il calo demografico (nel Bresciano nel 2023 ci sono oltre 7mila giovani in meno tra i 15 ed i 34 anni rispetto al 2013), ma ci sono anche ostacoli all’ingresso nella professione.

"Non ci sono ragazzi che fanno la patente professionale – spiega Mussetola – le autoscuole ce lo confermano. La ragione? Ci sono costi di 3mila euro e ci vuole almeno un anno di tempo per studiare, per un investimento dopo il quale non si sa se il lavoro piace o meno. Per le famiglie è pesante affrontare questo investimento, a fronte per altro di uno scenario in cui si trova facilmente lavoro, visto che c’è una grande domanda". Per cercare di far sperimentare sul campo il lavoro da autotrasportatore, la Federazione si sta attrezzando con un simulatore di mezzi pesanti, da utilizzare per la formazione. Ma il problema non è solo reclutare nuove leve, perché anche nella vecchia guardia c’è chi lascia il posto di lavoro.

"Le piattaforme logistiche avrebbero dovuto accelerare i tempi ed invece hanno peggiorato la situazione – prosegue Mussetola – perché ci sono sistemi di prenotazione che sono tassativi, per cui se si arriva con un po’ di ritardo si perde addirittura il turno. Inoltre, ci sono lunghe attese, anche di 7, 8 ore, che per chi fa questo lavoro sono debilitanti, stressanti. E poi ci sono tante responsabilità: basta uno sbaglio minimo nel cronotachigrafo che arrivano fior fior di multa. Giusto responsabilizzare, ma forse si è esagerato un po’. Non ci stupiamo se chi può cambia mestiere".

La preoccupazione è che col tempo le cose vadano a peggiorare. "Se non hai personale, i camion restano fermi. Le aziende, soprattutto quelle grandi che hanno molti mezzi, sono in grande sofferenza, perché nonostante le ricerche costanti c’è sempre una quota che non si riesce a coprire".

Federica Pacella