Mal’aria nella pianura lombarda Scontro sui limiti con gli ecologisti

Brescia, quattro regioni chiedono a Bruxelles di non introdurre le restrizioni previste mentre Legambiente lancia l’ennesima allerta: "Avanti così non si va lontani, serve un cambio di rotta".

Mal’aria nella pianura lombarda  Scontro sui limiti con gli ecologisti

Mal’aria nella pianura lombarda Scontro sui limiti con gli ecologisti

]di Federica Pacella

"Sulla qualità dell’aria, non comprendiamo la logica delle Regioni di mettere le mani avanti". Così Stefano Ciafani, presidente di Legambiente Italia, ha criticato la scelta anche della Lombardia di chiedere a Bruxelles una deroga all’Europa sui nuovi limiti relativi alle concentrazioni di polveri sottili nell’aria. Ciafani lo ha fatto da Brescia, dove ha partecipato ad una serie di incontri. La provincia è tra le peggiori in Europa (come tutta la Pianura Padana). Un mese fa, l’ultimo report dell’Agenzia europea dell’ambiente la classificava al 358esimo posto su 357 città europee, sestultima in Italia.

La richiesta delle regioni della Pianura Padana di ‘trasformare’ i limiti più restrittivi (indicati dall’Oms) in valori obiettivo agita da qualche tempo il mondo ambientalista (Isde Brescia ha parlato di "sottovalutazione degli impatti dell’inquinamento sulla salute umana"). Secondo la presidente regionale di Legambiente, Barbara Meggetto, "la qualità dell’aria è una priorità, bisogna agire su più fronti: non è possibile che nel bacino padano, pari al 7% del territorio nazionale, si concentri il 50% dei capi da latte e carne".

Per Ciafani, "siamo alla vigilia (ieri, ndr) dell’incontro dei tre governatori di Lombardia, Veneto e Piemonte a Bruxelles per chiedere di derogare ai futuri nuovi limiti più restrittivi della direttiva europea sull’aria, che non sono dettati dalla furia ambientalista, ma da evidenze epidemiologiche: questo è un Paese dove 55mila persone muoiono prematuramente ogni anno per l’inquinamento atmosferico. Sono mancate azioni contro l’inquinamento da parte delle Regioni, con Stato e Comuni, quindi la richiesta di derogare ai limiti è inaccettabile". Secondo il presidente della Regione Attilio Fontana, che domani illustrerà il ‘Manifesto’ della Lombardia sulla qualità dell’aria, "negli ultimi 15 anni la Regione ha lavorato con grande impegno attraverso misure e azioni destinate ai cittadini e alle imprese, provvedimenti ben definiti e scanditi nel tempo. I risultati sono rilevanti: le concentrazioni di inquinanti si sono infatti ridotte del 39% annuo per il PM10, del 40% per il PM2.5 e del 45% per il NO2". Tra le altre criticità bresciane evidenziate da Legambiente, c’è anche il Piano cave, "sovradimensionato" secondo Meggetto, la bonifica dei siti orfani e, in Franciacorta, l’assenza di vincoli paesaggistici che apre la via a progetti faraonici, come ricordato dal referente Silvio Parzanini.