
Patrizia Graziani
Ghisalba (Bergamo), 11 aprile 2017 – Ieri mattina a scuola quasi tutti già sapevano: dai genitori agli alunni. Del resto la notizia domenica aveva fatto il giro di Ghisalba, dove vive e insegna (alla primaria) il maestro 60enne, finito nella bufera e denunciato per maltrattamenti su un paio di allievi di quinta classe, bambini di soli dieci anni. Nel provvedimento interdittivo si legge di spintoni, calci e oggetti lanciati contro gli studenti. «Metodi correttivi per educare i bambini», ha cercato di giustificarsi l’insegnante, che da qui alla fine dell’anno non potrà più esercitare il suo ruolo. Eppure alcuni genitori erano ancora increduli, anche perché l’insegnante è conosciuto e stimato, una figura storica della scuola elementare.
«Per noi è una persona a modo e quanto è successo ci lascia molto perplessi - hanno commentato - non possiamo entrare nel merito della vicenda, ma diciamo solo che quell’uomo è apprezzato dall’intera comunità. Siamo sorpresi, anche perché molti dei nostri figli lo hanno avuto come insegnante e non ci hanno mai segnalato fatti strani. Conosciamo bene l’insegnante, verso il quale abbiamo grande rispetto e stima. Ci teniamo a dire che è una brava persona». Commenti che cozzano con ciò che è scritto nel provvedimento cautelare del giudice che parla di «sistematiche azioni violente e mortificanti», episodi accaduti sia in classe che in occasione di gite. A maggior ragione visto che sono state proprio la preside e un’insegnate a fare la segnalazione ai carabinieri che poi ha fatto scattare l’indagine. Sulla vicenda è intervenuto anche il provveditore agli studi, Patrizia Graziani, da tempo a conoscenza della vicenda di Ghisalba. «In questo momento c’è bisogno che la scuola si riappropri dei suoi valori, soprattutto perché stiamo parlando di bambini piccoli che hanno bisogno di ritrovare la serenità. Visto che la notizia potrebbe aver creato un clima destabilizzante. Quando dico che la scuola deve riappropriarsi dei propri valori mi riferisco anche ai docenti. Nello specifico, se la magistratura ha deciso per la sospensione evidentemente era in possesso di solidi elementi. Per cui fino alla fine dell’anno non potrà più insegnare e poi vedremo che provvedimento adottare. Anche perché oltre alla magistratura anche il provveditorato farà le sue valutazioni sulla vicenda».