Bergamo, 10 marzo 2025 – Sono proseguite tutta la notte e vanno avanti ancora oggi le indagini dei carabinieri di Bergamo per cercare chi ha ucciso Luciano Muttoni, 57 anni, trovato morto ieri mattina nel suo appartamento di via Rossini a Valbrembo, in provincia di Bergamo, dopo che da due giorni non si avevano più sue notizie.
Diverse decine le persone che sono state sentite in queste ore dai militari, tra cui anche due sospettati che sono stati portati in caserma domenica sera dopo essere stati bloccati vicino a Monza. Non risultano per il momento provvedimenti di fermo.
Inoltre, questa mattina, in un’area verde in via della Pace a Ponte San Pietro, i carabinieri hanno trovato una pistola scacciacani. Il sospetto è che sia l’arma utilizzata per uccidere Muttoni, forse colpito più volte con il calcio della pistola, ma è tutto da chiarire. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Letizia Ruggeri.

Luciano Muttoni
Muttoni aveva 57 anni e viveva da solo in una casa che spesso metteva in affitto su piattaforme online: un trilocale con giardino e parcheggio privato da condividere. L’uomo sponsorizzava anche un servizio di navetta privato, probabilmente riservato agli ospiti della sua casa vacanze. ‘Taxi Driver’, recita l’immagine del suo profilo Facebook, come il film di Martin Scorsese con Robert De Niro. Non è chiaro se per quel servizio utilizzasse la sua auto: una vecchia Volkswagen Golf grigia che da un paio di giorni non si trova.
L’omicidio
Muttoni è stato trovato morto nel suo appartamento a Valbrembo. Il corpo presentava profonde ferite alla testa probabilmente causate da un oggetto pesante e contundente. A dare l’allarme verso le 9 del mattino di domenica 9 marzo sarebbe stata una donna che ultimamente lo accudiva. Da giorni Muttoni non rispondeva al telefono, il decesso non risalirebbe perciò a oggi.
Gli abiti e i documenti
Nel tardo pomeriggio di ieri, vicino al cimitero di Solza (paese a una decina di chilometri da Valbrembo), è stata segnalata la presenza di documenti e vestiti, in particolare un giubbotto, appoggiato alla rete metallica, sporco di sangue che potrebbero appartenere alla vittima. I vestiti saranno analizzati e potrebbero rivelare il dna dell’assassino. Così come l’autopsia potrà fornire ulteriori elementi sul decesso, a quando risalirebbe (pare a un paio di giorni fa) e soprattutto con che cosa è stato ucciso: allo stato l’arma non è stata trovata.
Le immagini delle telecamere
L’attenzione degli inquirenti si sta concentrando soprattutto sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza, in particolare di un’abitazione accanto a quella della vittima. Potrebbero aver ripreso momenti precedenti o successivi al possibile all’omicidio. Ed è su quelle immagini che si stanno focalizzando le attenzioni degli investigatori, immagini che potrebbero rivelare elementi importati per la soluzione di questo delitto.