"Gesti simbolici che sono anche passi verso la pace". Così Carolina David, presidente di Croce Rossa Italiana – Comitato di Brescia ha definito le apposizioni dello Scudo Blu su Cattedrale e concattedrale di Santa Maria Assunta a Brescia. Con i due Duomi, sono così 13 i beni culturali tra Brescia e Bergamo a ricevere lo Scudo Blu, simbolo internazionale di protezione dei beni culturali dai conflitti armati stabilito dalla Convenzione dell’Aja del 1954, da gennaio ad oggi. Il merito è del progetto che proprio il comitato bresciano di Croce Rossa ha lanciato, in collaborazione con quello di Bergamo, in occasione dell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, nel solco della campagna nazionale di Croce Rossa “Il futuro ha una lunga storia. Proteggiamola” (che proseguirà fino al 2025).
"Lo Scudo Blu – ha commentato David – è un gesto simbolico con un’alta valenza giuridica, che nasce dall’esigenza di proteggere i beni culturali come i due Duomi, perché fondamentali per la comunità locale. Con la loro esistenza, infatti, costituiscono il futuro di una comunità nel momento in cui un conflitto armato ‘rompe’ il diritto". Monsignor Gianluca Gerbino, parroco della Cattedrale, ha ricordato da parte sua l’immagine del vescovo, monsignor Tremolada, che nella Pasqua 2020 impartì la benedizione durante la Pasqua proprio dalla Cattedrale deserta, mentre la pandemia mieteva vittime soprattutto tra Brescia e Bergamo. "I conflitti internazionali di oggi, le violenze che li caratterizzano, rendono l’apposizione dello Scudo Blu non solo un segno del nostro impegno per la tutela della cultura ma anche uno stimolo per coltivare la pace ogni giorno – è il commento arrivato anche da Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana –. Lo Scudo Blu è una promessa comune, a tutelare ciò che di prezioso abbiamo, ovvero la vita e, con essa, la storia di un popolo, le sue evoluzioni e cambiamenti, la sua tradizione". Federica Pacella