REDAZIONE BERGAMO

Storico dell'Università di Bergamo scopre la lettera di Galileo che gli costò a scomunica

Il professor Salvatore Ricciardo l'ha trovata in una biblioteca della Royal Society di Londra. Era lì da 250 anni

La lettera di Galileo Galilei ritrovata nella biblioteca londinese

Bergamo, 22 settembre 20189 - Trovata la lettera che costò a Galileo Galilei l'accusa di eresia. Ne dà notizia la rivista Nature sul suo sito, precisando che la lettera è stata scoperta il 2 agosto scorso a Londra, in una biblioteca della Royal Society, dallo storico della scienza italiano Salvatore Ricciardo, dell'Università di Bergamo, che l'ha studiata con Franco Giudice, della sua stessa università, e con Michele Camerota, dell'Università di Cagliari.

In sette pagine scritte il 21 dicembre 1613 Galileo, che si firma con le sue iniziali G.G., esponeva all'amico Benedetto Castelli, matematico dell'Università di Pisa, la sua teoria sul movimento della Terra intorno al Sole, opposta alla tesi della Chiesa secondo la quale la Terra era immobile. Nella missiva, per la prima volta, l'astronomo rimarca la distanza tra la ricerca e la dottrina teologica. Ma la lettera londinese inedita costituisce di fatto la prova di come, all'inizio dei contrasti con le autorità religiose, Galileo abbia cercato di placare le polemiche e spiegare le sue posizioni. Secondo i ricercatori italiani la lettera di Galileo è rimasta in possesso della Royal Society per 250 anni senza che se accorgesse nessuno prima di Ricciardo, che ha visitato la biblioteca della Royal per motivi personali. Casualmente, sfogliando il catalogo online, ha fatto la scoperta.

"Non potevo credere di aver scoperto la lettera che praticamente tutti gli studiosi di Galileo pensavano irrimediabilmente perduta - ha raccontato il ricercatore -. Sembrava ancora più incredibile perché la lettera non si trovava in una biblioteca oscura, ma nella biblioteca della Royal Society".