L’acquedotto semidemolito fa litigare Comune e Sovrintendenza

L’acquedotto semidemolito fa litigare Comune e Sovrintendenza

L’acquedotto semidemolito fa litigare Comune e Sovrintendenza

Una singolare disputa è in corso fra Comune di Treviglio e sovrintendenza: oggetto del contendere è la demolizione del vecchio, quasi centenario (risale agli anni ‘30 del secolo scorso) e da tempo inutilizzato grande serbatoio pensile in via Acquedotto, che era alto 40 metri e del quale resta in piedi - dopo l’abbattimento - solo una parte della struttura di cemento armato di sostegno. Il resto non c’è più, è stato smantellato.

Il Comune è proprietario dell’acquedotto unitamente all’area occupata dalla torre, ma la gestione è di competenza della Cogeide, società che sviluppa il servizio idrico integrato per 18 Comuni della pianura, la quale aveva appunto deciso, a proprie spese, lo smantellamento. I lavori di abbattimento dello ’scheletro’ erano stati bloccati nel febbraio 2022 dalla sovrintendenza: secondo quanto si è appreso, il fermo sarebbe la conseguenza della mancata comunicazione ufficiale alla sovrintendenza stessa della demolizione del grande serbatoio e di 20 dei 40 metri della struttura superstite. La novità sulla vicenda, come annunciato dal sindaco Juri Imeri, consiste ora nella decisione della Giunta comunale di affidare alla avvocatura civica l’invio di un ricorso al presidente della Repubblica affinchè venga sollecitato alla sovrintendenza lo sblocco dei lavori iniziati l’anno scorso e rimasti a metà poiché fermati due mesi dopo. Nel 2021, alla conferenza dei servizi, non c’era stata la presenza dei referenti della sovrintendenza per cui il Comune, avvalendosi della regola del silenzio-assenso e dato per scontato il benestare, aveva iniziato i lavori: era seguito poi l’intervento della sovrintendenza con il fermo dell’opera.

Si attendono nuovi sviluppi, mentre, fermi i lavori, continua a sussistere nell’area del quartiere la struttura superstite dell’ex acquedotto. Amanzio Possenti