
di Fabio Viganò
È arrivato il giorno dei test di Medicina anche per i 744 studenti ammessi alla prova a Bergamo (si erano iscritti in 803). Il contesto sarà insolito, il Lazzaretto: in accordo col Comune (e con la società Bergamo Infrastrutture, che ha in gestione l’impianto) l’Università ha scelto di trasferirsi provvisoriamente negli spazi di piazzale Lodovico Goisis. Il ministero ha infatti stabilito che tutti i candidati dovranno sostenere la prova senza muoversi dal proprio territorio, nell’ottica di limitare i possibili contagi. Così, anche se l’ateneo bergamasco non ha ancora la facoltà di Medicina, i test si terranno comunque anche qui. "Con il test nazionale di medicina in UniBg – ha spiegato l’ateneo – si è scoperto quanti giovani bergamaschi ambiscano a questa carriera. Un numero impressionante, che suggerisce di completare un percorso nell’offerta formativa dell’ateneo". Sull’ipotesi avanzata dal rettore Remo Morzenti Pellegrini sembrano convergere i consensi delle istituzioni, a partire dal sindaco Giorgio Gori e dall’Ordine dei medici.
Quella dell’Università è una riapertura a tappe. Il 24 agosto è ufficialmente iniziata la Fase 3 (che durerà per tutto il primo semestre): con la ripresa degli esami della sessione autunnale in presenza, con la possibilità, tuttavia, di poterli svolgere, motivatamente, a distanza. Questo in attesa del 5 ottobre, giorno ufficiale della ripresa in sicurezza delle lezioni nelle consuete sedi Unibg in presenza, ma solo per il 50% degli studenti iscritti al corso. Ma intanto l’era post-Covid si aprirà appunto al Lazzaretto, che accoglierà anche i test. Non solo: sarà anche sede dedicata ai neo iscritti e a uno speciale evento creato per i laureati triennale e magistrale 20192020 che, per la prima volta nella storia di Unibg, sono stati proclamati dottori a distanza. "Nei mesi passati ero molto preoccupato per il futuro dell’Università di Bergamo – ha commentato il rettore, Remo Morzenti Pellegrini –. Eppure, con mia grande sorpresa, abbiamo il 12% in più rispetto l’anno scorso delle iscrizioni alle lauree magistrali e contiamo di arrivare a seimila studenti per le triennali (da quest’anno tutte a numero chiuso), tenendo conto dei partecipanti ai test d’ingresso. È un segnale molto importante e una responsabilità ancora più grande per noi: gli studenti ritengono Bergamo e la sua Università sicure. Sono orgoglioso di mantenere alta l’attrattività della città e di lavorare per l’Unibg del futuro. Ora si ricomincia".