REDAZIONE BERGAMO

Dramma del Monte Avaro, le amiche di Jessica: "Non è stata capita, si lamentava di non avere aiuto"

Parlano le mamme dei coetanei di Patrick, trovato morto sul Monte Avaro: "Jessica temeva che gli volessero portare via il bambino" di Gabriele Moroni

La tenda dove si erano accampati un bambino e sua madre, trovati morti in Alta Valle Brembana (Ansa)

Ponteranica, 31 agosto 2014 - Jessica Mambretti poteva essere aiutata? Si sarebbe potuto intervenire per scongiurare il dramma del Monte Avaro? Le mail dei nostri lettori chiamano in causa i Servizi sociali. Interrogativi e affermazioni che arrivano anche dalle dalle poche amiche di Jessica Mambretti, le mamme dei coetanei di Patrick. «Ci si vedeva — ricorda Sara Zambelli — al parco Leto di Priolo. Patrick giocava con la mia bambina. Un bambino molto timido, educato, il classico bravo bambino. Lei era una mamma affettuosa, premurosa. Timidissima anche lei. Al Parco tendeva a isolarsi».

Vezia Mattiuzzi va al cuore di un caso doloroso: «Negli ultimi tempi era diventata esageratamente protettiva nei confronti del figlio. Diceva: “C’è già una famiglia di Ponteranica disposta a prenderlo. E io non voglio”. Uno stato che forse non veniva capito del tutto. Non è stata aiutata fino in fondo. Le sue condizioni non sono state approfondite come si sarebbe dovuto. Quando si parlava cercavo di tenerla su, le raccontavo di mia madre che soffriva di depressione, ma lei non capiva che aveva bisogno di essere seguita. Il suo pensiero fisso era sempre quello che le avrebbero portato via il bambino. Cercavo di tranquilizzarla. “Vedrai, le dicevo, se anche dovesse succedere, sarà per un periodo limitato. Magari Patrick starà meglio e anche tu riuscirai a gestirlo meglio”».

La vita di Jessica pare scivolare lungo una china. «Si lamentava di essere senza lavoro, senza aiuto. Le consigliavo di rivolgersi a sua madre. «Ma no, mi rispondeva, non mi vuole». E’ uscito che c’era anche una sorella. La risposta non cambiava: «Anche lei non mi vuole». I segnali c’erano, chiari. Adesso, nel nostro piccolo, ci sentiamo un po’ in colpa anche noi. Ci si pensa dopo. Prima c’è sempre il timore di entrare nella vita degli altri».

Il dramma di una piccola comunità di 6.800 residenti. Quello personale dell’ex sindaco Cristiano Aldegani. Suo figlio frequentava le scuole elementari «Rodari» insieme con Patrick. «Per ora gli ho detto che è stata una disgrazia in montagna. C’è rimasto molto male. Nei prossimi giorni vedrò di dirgli qualcosa di più».