Tragedia Iacobone: guard-rail illegale a Treviglio, sindaco nei guai

Per la morte del nuotatore di Cornaredo chiesto il rinvio a giudizio di Imeri e di due dirigenti comunali

Iuri Imeri

Iuri Imeri

Bergamo, 24 marzo 2021 - Il pm Antonio Pansa ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Treviglio Juri Imeri (in qualità di cittadino pro tempore e di committente dei lavori alla rotatoria) e per i dirigenti comunali Alberto Bani e Pierluigi Assolari per la morte del nuotatore Stefano Iacobone avvenuta dopo le 2 del 22 marzo 2019 a Treviglio. Viene contestato il reato di omicidio stradale. Sulla vicenda Imeri non ha voluto fare nessun commento. Il gip Federica Gaudino ha fissato l’udienza preliminare per il 22 gennaio 2022. Il 32enne Stefano Iacobone (originario dei Cornaredo, nel Milanese) all’epoca viveva a Treviglio dove faceva il bagnino e l’insegnante di nuoto alla piscina “Quadri“. La sera invece lavorava in un ristorante di Bergamo. La notte della disgrazia stava proprio tornando dal ristorante, quando ebbe un colpo di sonno. L’auto invase la corsia opposta andandosi a schiantare contro un guard rail, all’altezza della rotatoria di via da Verrazzano (all’epoca in costruzione). Il manufatto lo trafisse uccidendolo sul colpo. Da subito i famigliari, anche sulla base dei rilievi della Polizia stradale intervenuta sul sinistro, avevano manifestato dei dubbi sul fatto che il guard rail fosse a norma. Sospetti che hanno trovato conferma nella relazione tecnica del consulente del pm. In pratica, secondo il perito "avrebbe dovuto essere impiegato un terminale diverso, adatto ad assorbire l’energia di eventuali incidenti senza causare quello che tecnicamente viene definito ‘effetto lancia’, e che per Stefano Iacobone è stato fatale.