
Vigili del fuoco
Clusone, 3 aprile 2015 - Sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di incendio boschivo doloso i due giovani di 19 anni, residenti a Clusone, entrambi incensurati, ritenuti i piromani che il pomeriggio dell’11 marzo, intorno alle 17,30, avevano appiccato il fuoco sul Monte Cimiero, che sovrasta la città della Valle Seriana. E il Corpo Forestale dello Stato, che ha collaborato alle indagini, ha comminato ai due ragazzi una maxisanzione amministrativa , che ammonta complessivamente a 1 milione di euro.
Le fiamme, che avevano distrutto 80 ettari di bosco, erano state spente il 13 marzo, grazie all’intervento di due Canadair che avevano pescato 10mila litri di acqua per volta dal lago d’Iseo (il rogo aveva devastato i boschi piantati dalle scolaresche di Clusone nelle ultime tre generazioni).
Sulla vicenda i carabinieri di Clusone e il pubblico ministero Raffaella Latorraca, che coordina l’inchiesta, mantengono il più stretto riserbo. Da quello che si è potuto sapere, i 19enni avrebbero ammesso di essere gli autori del gesto e di aver commesso una sciocchezza. Una bravata che rischia, però, di costare loro molto cara.
Gli investigatori dell’Arma sono risaliti ai presunti piromani grazie alla segnalazione di alcune persone che li avevano visti scappare in auto lungo la strada serrata del canalone della Val Barbì poco prima che si alzassero le fiamme e che avevano annotato il numero della targa. La vettura dei due era stata anche ripresa dalle telecamere dell’impianto di videosorveglianza posizionato sulla strada. Da quanto accertato dai carabinieri i due non sono mai stati coinvolti in casi di incendio doloso.