"Incapaci e ignoranti" Noi, screditati dai prof

Troppa competizione alimentata dai docenti e poca empatia tra compagni. Uds fa scattare l’allarme rosso col sondaggio e le testimonianze anonime

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Troppa competizione in classe, alimentata magari dai docenti; poca empatia tra compagni, che a volte stigmatizzano chi soffre di ansia e attacchi di panico. Sono due volti del disagio giovanile raccolto dall’Unione degli studenti (Uds) tra le scuole superiori bresciane attraverso un sondaggio che fa suonare un campanello d’allarme. Un 68,5% spiega infatti di aver sofferto di ansia o attacchi di panico a scuola. Impressiona il dato di chi dice di non riconoscere l’ambiente scolastico come spazio sicuro: ben il 49,4% ritiene che abbia addirittura compromesso o peggiorato il suo benessere psicologico, un 10,6% non si sente al sicuro né tutelato.

Per il 46,6% i professori sono poco informati o sensibili sul tema della salute mentale, per il 16% non lo sono per niente mentre un 8% segnala episodi di violenza psicologica in classe; un 29,4% ritiene invece i docenti molto informati e sensibili.

Quanto ai compagni, il 59,7% trova positivo e solidale il clima rispetto a chi soffre di ansia, attacchi di panico, disturbi alimentari, di personalità, d’umore e sul fronte dell’identità sessuale. Tuttavia un 12,2% rileva che la salute mentale è ancora un tabù per la classe e un 8,6% evidenzia che spesso il tema è motivo di derisione.

Forti anche i racconti rilasciati a Uds in forma anonima. C’è chi, a fronte di una prof che avrebbe preso di mira alcuni studenti, dice: "Non riuscivo ad alzarmi dal letto per la paura di rivederla". E ancora, c’è prova disagio nel sentire "professori che in classe parlano male dei colleghi o screditano il personale"; chi segnala "professori che deridono studenti e li violentano psicologicamente attraverso parole molto forti come incapace, ignorante, fallito".

C’è poi chi spiega: "Dall’inizio dell’anno un docente in particolare si ostina a voler sapere da me e da tutti i miei compagni i voti che prendiamo nelle altre materie, creando così un clima di competizione". Situazioni che aggravano il malessere psicologico. "Tra il sentirsi sbagliata ogni giorno appena si varcano i cancelli e tra il dormire una o due ore a notte per riuscire a studiare tutto e poi essere considerata una sfaticata e bugiarda, penso che ogni giorno sia un’esperienza negativa".

Gli esiti del sondaggio saranno oggetto di un confronto pubblico tra studenti promosso da Uds, che anche a livello regionale da tempo ha sollevato il problema della salute mentale a scuola. "Gli sportelli psicologici sono aumentati – spiega Irene, Uds Brescia – quelli prima gestiti dai docenti sono stati rivisti. Resta il problema dell’accesso, perché in alcuni istituti non ci sono circolari che definiscono le modalità, ma è il docente a valutare se uno studente possa utilizzarli".