Imprenditore narcotizzato e ucciso a Bergamo, in 4 a processo: rischiano l’ergastolo

Angelo Bonomelli fu trovato morto nel suo Suv, gli era stato sciolto un farmaco a base di benzodiazepine nel caffè e si sentì male. Per difensori fu una rapina degenerata

Angelo Bonomelli

Angelo Bonomelli

Si è aperto oggi in Corte d'Assise a Bergamo il processo per l'omicidio di Angelo Bonomelli, imprenditore bergamasco del settore delle onoranze funebri nonché proprietario di Villa Ortensie, lussuoso albergo di Sant'Omobono Terme che venne trovato morto a 80 anni nel suo suv il 7 novembre del 2022 a Entratico. Inizialmente si era ipotizzato un malore. I carabinieri avevano invece scoperto che nel caffè gli era stato sciolto un farmaco a base di benzodiazepine.

Quattro le persone a processo, tutte in carcere: Matteo Gherardi, 34 anni, di Gaverina, suo padre Luigi Rodolfo, 59 anni, la fidanzata del primo, Jasmine Gervasoni, 26 anni, di Serina, e l'amico Omar Poretti, 26 anni, di Scanzorosciate. Devono rispondere dell'accusa di omicidio aggravato dai futili motivi e rischiano l'ergastolo. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, i quattro avrebbero voluto rapinare Bonomelli per portargli via un orologio da 8mila euro, il cellulare e 120 euro: ma, sentitosi male per via del farmaco messo nel caffè offertogli al bar, venne lasciato nel suo Fiat Freemont in un parcheggio, dove fu trovato solo la mattina dopo senza vita.

Secondo i legali dei quattro imputati, gli avvocati Gianluca Quadri, Roberta Zucchinali e Luca Bosisio, Bonomelli sarebbe stato vittima di una rapina sfociata in omicidio e hanno chiesto la riformulazione del capo d'imputazione in morte come conseguenza di altro reato. Non è prevista l'udienza di testimoni e i quattro imputati potranno parlare nell'udienza del prossimo 27 marzo. I figli e la moglie di Bonomelli si sono costituti parti civili.