
diFrancesco Donadoni
Un pranzo che si sarebbe tenuto in un locale di Treviglio, tra dicembre e gennaio, e organizzato da Elmonda Popa, ancora in carcere, e titolare dell’agenzia "Tutti i colori del mondo" per allargare il suo giro di conoscenze e a cui avrebbero partecipato il sovrintendete Antonino Pistone, Popa e il sindaco di Treviglio, Juri Imeri. Potrebbe significare nulla, ma per la procura è un aspetto dell’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione che deve essere approfondito. Alla luce delle dichiarazioni captate della Popa, che avrebbe promesso favori all’attuale primo cittadino (che non è indagato) in cambio di voti in occasione della prossima competizione elettorale, da parte dei suoi clienti che avevano ottenuto la cittadinanza italiana, col quale Pistone si sarebbe incontrato.
La storia degli incontri è emersa anche ieri durante l’interrogatorio del sovrintendente che a riguardo ha detto di non aver percepito discorsi strani e che Imeri non era molto loquace. Pistone, 57 anni, ai domiciliari, sospeso dall’incarico che ricopriva alla Polizia di frontiera a Orio al Serio, fa il suo ingresso in procura intorno alle 10. Ad accompagnarlo il difensore di fiducia, avvocato Paolo Casetta. Al terzo piano lo aspettava il pm Silvia Marchina, titolare del fascicolo. Un confronto sollecitato dallo stesso imputato per "alleggerire" la sua posizione. Nelle tre ore in cui è rimasto nell’ufficio del sostituto il sovrintendente ha riconfermato le ammissioni riferite in sede di interrogatorio di garanzia davanti al gip Federica Gaudino. Una collaborazione ampia, in cui ha parlato della sua conoscenza della Elmonda Popa, detta Monda, del suo coinvolgimento nella vicenda, della sua situazione personale e famigliare, dei debiti che doveva onorare, delle difficoltà economiche. Il sovrintendente è apparso affranto, provato da questa situazione in cui è finito, anche perché è conscio che la sua carriera è terminata. Dopo di lui dovrebbe sfilare negli uffici di piazza Dante anche la collaboratrice della Popa, Regina De Simone (ai domiciliari) che tramite il suo legale ha fatto sapere di voler collaborare. Poi dovrebbe essere la volta della Popa. E solo a questo punto verrà sentito anche il sindaco di Treviglio. Intanto però è scoppiato il caso politico con le opposizioni hanno messo sotto la lente i rapporti tra l’amministrazione comunale e la titolare dell’agenzia "Tutti i colori del mondo".