Il ritiro dei ghiacciai, un altro anno nero

Per capire cosa ci aspetterà nel breve e medio termine per ciò che riguarda la protezione nivale per i ghiacciai e il rilascio di acqua dalle nostre montagne, il Servizio Glaciologico Lombardo porta l’esempio, sconfortante, dell’innevamento in quota in Alta Valtellina nella zona di Livigno, al confine con la Svizzera.

I dati dello spessore di neve stagionale a quasi 2.700 metri della Vallaccia, provenienti dalla stazione automatica di Arpa Lombardia evidenziano, infatti, il medesimo spessore di neve dello scorso anno (115 centimetri).

"Questo deve far riflettere su cosa ci aspetterà in futuro – il commento di Davide Colombarolli –. Lo scorso anno a causa della scarsa protezione nivale, in concomitanza con le alte temperature estive, la stagione di ablazione per i ghiacciai finì molto male. Ricordiamo che le perdite medie attorno ai 3.000 metri furono di circa 5 metri di spessore, valore quanto mai assurdo e mai rilevato prima da nessuno a quelle quote. È dunque lecito aspettarsi un gran brutto epilogo anche per quest’anno, con tutti i relativi problemi legati alla mancanza di acqua di fusione per le aree più a valle".

F.P.