Il Pd sceglie l’ex deputata Carnevali. Sfida al femminile per il dopo Gori

La candidata Dem: "Serve una coalizione coesa". Centrodestra verso Gallone

Si annuncia una sfida tutta al femminile per la poltrona di sindaco di Bergamo. Le elezioni per scegliere il successore di Giorgio Gori sono in programma fra sette mesi e mezzo, probabilmente il 9 giugno con le Europee, e centrosinistra e centrodestra sono già al lavoro.

Il Pd ha già scelto il suo candidato, o meglio la candita sindaca: Elena Carnevali, 59 anni, dal 2004 al 2009 assessore ai Servizi sociali con la giunta Bruni e deputata dal 2013 al 2022. Sarà lei a tentare il tris per il centrosinistra (con quale formazione è da definire) a Palazzo Frizzoni.

La scelta è caduta su Carnevali dopo la rinuncia, un po’ a sorpresa, di Sergio Gandi, vicesindaco della Giunta Gori per due mandati consecutivi. "Non sono ancora candidata sindaco di una coalizione – spiega Carnevali –: ne serve una ampia, coesa e rappresentativa della città. Con quella forza generatrice ed entusiasta che abbiamo respirato nel 2014 e 2019. Utilizziamo al meglio i mesi che abbiamo davanti: questa amministrazione è un patrimonio inestimabile grazie al buongoverno di questi dieci anni, una coalizione coesa e un forte radicamento civico". Il nome di Carnevali dovrebbe essere accettato da tutte le anime del centrosinistra.

Sul fronte del centrodestra, invece, i tempi stringono e si prova a serrare le fila dopo l’annuncio del candidato sindaco del Pd. Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega devono fare presto per non lasciare troppo vantaggio agli avversari. L’idea suggestiva che sta prendendo piede è quella di uno scontro tutto al femminile. L’ipotesi è di candidare Alessandra Gallone, ex senatrice ed ex coordinatrice provinciale di Forza Italia, già assessore all’Istruzione della Giunta Veneziani, conosciuta e apprezzata in città, stimata dalla Lega e con un passato, mai rinnegato, in Fratelli d’Italia, con cui i rapporti sono eccellenti. I tre partiti di centrodestra hanno già consegnato i loro nomi nelle mani delle rispettive segreterie regionali e nazionali, cui spetta l’ultima parola. L’imperativo è "fare presto", tuttavia per avere le prime certezze servirà ancora qualche settimana.

Michele Andreucci