"I fondi ora non mancano. Bisogna saperli spendere"

L’esperto della Bicocca: Pmi eccellenti, ma manca la rete. Ripartire dalla scuola

"I fondi ora non mancano. Bisogna saperli spendere"

"I fondi ora non mancano. Bisogna saperli spendere"

"Siamo in ritardo più sulle competenze che sulle infrastrutture digitali". Paolo Ferri, professore di tecnologie didattiche e teoria e tecnica dei nuovi media presso il dipartimento di scienze umane per la formazione all’università di Milano-Bicocca, sposta il confronto con l’Europa: "Bisogna paragonare i nostri numeri con quelli dei Paesi Ue".

In Lombardia, la prima regione per ricchezza, innovazione e brevetti, il 13,2% delle famiglie non ha ancora internet.

"Sono tante, oltre 500mila".

Problemi di reti?

"Sulle infrastrutture siamo messi abbastanza bene. Sulle connessioni veloci, su tutte la telefonia 5G, non siamo indietro. Il problema sono le competenze".

Preoccupa che ancora il 64,5% dei lombardi senza una connessione casalinga non la attiva perché nessuno sa utilizzare internet?

"Sì, c’è un ritardo evidente. Un termine di paragone credibile può essere la Spagna: è il terzo Paese europeo per competenze digitali pur non avendo una delle economie più performanti".

Come si può recuperare il digital divide?

"Sicuramente partendo dalle scuole, valorizzando le discipline Stem, la matematica e gli indirizzi tecnici".

La scusa dell’assenza di soldi per investire non regge più...

"Di fondi ce ne sono tanti, ma bisogna utilizzarli e utilizzarli bene. Faccio l’esempio della scuola che conosco meglio: ci sono 450 milioni a disposizione per formare gli insegnanti. Nel Pnrr abbiamo tante risorse che vanno spese entro il 2026, ma come le spenderemo? Purtroppo siamo in ritardo di almeno sei mesi su tanti progetti a causa del cambio di governo: non è un giudizio sull’operato, ma è un dato di fatto che quando c’è un cambio si vive un rallentamento".

A cosa è dovuta la mancanza di un alto tasso di specializzazione nell’educazione digitale?

"Molto dipende dal tessuto imprenditoriale che caratterizza la nostra economia: la presenza di un’ossatura garantita da tante piccole e medie imprese e la struttura in distretti è un modello che negli anni ’80 ha garantito stabilità a crescita. Presenta casi di eccellenze ma manca una rete. Il digitale risente molto di questa impostazione: la piccola e media impresa produce con meno tecnologia a parte delle eccellenze".

Dove invece abbiamo recuperato terreno?

"Sulle infrastrutture siamo abbastanza in linea con l’Europa. Così come sulla salute: la digitalizzazione delle cartelle cliniche ha un tasso del 71%, ma ancora lontano dall’83% della Spagna. Siamo migliori, invece, sul Cloud: l’utilizzo è al 51,9%".L.B.