LUCA CALO'
Cronaca

Fase 2, la movida estiva è out. Gori: "Ripensare la città"

Bergamo si prepara alla riapertura graduale delle attività

Giorgio Gori

Bergamo, 14 maggio 2020 - Nessuna fuga in avanti per l’immediato futuro e una strategia di rilancio e adattamento nel medio e lungo periodo. Così Bergamo si prepara ad affrontare quella che in molti definiscono "la fase della convivenza" con il virus e che scatterà dal 18 maggio. Per ora l’orientamento, nell’attesa delle disposizioni di Regione Lombardia, è quello di non concedere attenuazioni alle limitazioni attuali e a quelle che verranno predisposte. "L’unica novità – spiega il sindaco Giorgio Gori – potrebbe essere quella di una parziale riapertura di biblioteche e musei". Per il resto tutto invariato: dal trasporto pubblico ai parchi passando per i servizi comunali (accessibili on line o su appuntamento) e arrivando fino alle manifestazioni pubbliche e alla movida. "Per questa estate – sottolinea Gori – possiamo scordarcela, perché è un modo di stare insieme tra i più pericolosi. Detto questo, il Comune farà il possibile per supportare bar e ristoranti a cominciare dalla concessione gratuita degli spazi esterni".

La città insomma non intende abbassare la guardia e non a caso dal 15 al 20 maggio saranno attivi cinque gazebo, gestiti dalla Croce Rossa, per fornire informazioni sulle buone pratiche anti contagio. Fin qui l’immediato futuro. Gori e i suoi assessori pensano però anche in prospettiva. La giunta comunale ha recentemente adottato un documento che si chiama "Bergamo 2020, strategie di adattamento e rilancio". É già disponibile sul sito del comune e sarà aperto al contributo delle forze politiche, delle associazioni, delle imprese e dei cittadini

 "Stiamo parlando di una città che deve rilanciarsi ma deve anche modificarsi per convivere con il virus – spiega Gori - . Questo piano contiene molte idee su tanti aspetti della vita quotidiana ma abbiamo bisogno di condivisione e confronto prima di passare alle fase operativa". C’è comunque un punto fermo: "Dobbiamo ripensare la città nello spazio e nel tempo – sottolinea Gori - . Facciamo l’esempio del trasporto pubblico: non potranno più esserci picchi di domanda e per questo gli orari di scuole, servizi comunali, negozi dovranno essere spalmati su tutta la giornata".